Commissione ministeriale
Uranio impoverito, il ministro Crosetto nomina una commissione d’inchiesta “indipendente”
La decisione del ministro della Difesa dopo le polemiche relative al caso del libro scritto dal Generale Roberto Vannacci
Politica - di Redazione Web
Dopo quattro commissioni parlamentari sull’uranio impoverito arriva quella ministeriale. A nominarla il titolare della Difesa, Guido Crosetto, che ci tiene a sottolineare come l’organismo sia “indipendente“, formato da “tecnici ed esperti della materia, quasi tutti esterni al mondo della Difesa. Per me non esistono tabù o questioni che non si devono affrontare perché lo Stato deve essere sempre trasparente e credibile, e, in particolare, deve esserlo il mio Dicastero“. A denunciare gravi omissioni del ministero per il contingente militare italiano esposto all’uranio impoverito era stato – tra gli altri – nel 2019 il discusso generale Roberto Vannacci, autore del libro ‘Il mondo al contrario‘.
Cos’è la commissione d’inchiesta sull’uranio voluta da Crosetto
E l’ufficiale la scorsa settimana è stato ricevuto dal ministro. Critico Domenico Leggiero dell’Osservatorio Militare, che stima in 563 i militari italiani morti e in 8.740 quelli malati per il contatto con l’uranio impoverito. Vannacci aveva presentato 4 anni fa un esposto alla procura di Roma ed alla procura militare puntando il dito contro la continua e massiccia esposizione del personale italiano all’uranio impoverito in Iraq senza che da parte degli alti comandi fossero state adottate misure di prevenzione e mitigazione del rischio. Un esposto che – per i sostenitori del generale – avrebbe nuociuto alla sua carriera, passata da incarichi operativi alla direzione dell’Istituto geografico militare, comando da cui è stato rimosso dopo l’uscita del libro.
L’uranio impoverito
Intercettato oggi a margine della presentazione del suo best seller, l’ufficiale non si sbottona e si mette sull’attenti: “di questa iniziativa – dice ai cronisti – ho letto solo pochi minuti fa, non sono al corrente dei dettagli. Se è considerata opportuna dal ministero della Difesa non ho nulla da aggiungere: penso sia una cosa buona“. “Commissione speciale indipendente“, la definisce Crosetto, “a tutela della salute del personale militare“. Ne faranno parte, per la Difesa, due componenti: il presidente Michele Corradino, consigliere giuridico dello stesso ministro e il generale medico Florigio Lista, direttore dell’Istituto scientifico della Difesa. Saranno anche valutate le eventuali proposte che arriveranno dalle associazioni di ex militari e civili che si sono occupate del tema. Ma l’Osservatorio Militare non ci sta e ricorda come il generale Lista “negli anni in cui venne denunciato il problema fu tra i primi oppositori alla scienza del ‘non pensiero unico“.
L’osservatorio militare
Poco credibile quindi, aggiunge, che l’organismo sia veramente indipendente. La Commissione inizierà i lavori partendo dagli atti prodotti dalle quattro commissioni parlamentari. L’ultima, presieduta da Gian Piero Scanu, aveva concluso i lavori nel febbraio 2018 individuando nella relazione finale “criticità sconvolgenti“, che “in Italia e nelle missioni all’estero hanno contribuito a seminare morti e malattie tra i militari“, malgrado il “negazionismo” dei vertici della Difesa e gli “assordanti silenzi generalmente mantenuti dalle autorità di Governo“. Un attacco frontale cui aveva replicato con altrettanta durezza lo Stato Maggiore della Difesa: “accuse inaccettabili, noi tuteliamo la salute dei militari“. Viste le premesse si annuncia quindi un lavoro complesso per gli esperti dell’organismo nominato da Crosetto.
Le precedenti commissioni
E la Difesa, sottolinea lo stesso ministero, “dimostra, con questa decisione, di aver ben chiari i rischi insiti nella condizione militare, avvertendo come irrinunciabile necessità quella di preservare e difendere la salute del proprio personale, in ogni circostanza, e, nel contempo, di voler fare la massima chiarezza su temi connessi a questi aspetti, dissipando dubbi, opacità e polemiche“. Il ministro ha anche annunciato l’intenzione di presentare in Parlamento un disegno di legge ad hoc con l’obiettivo di “superare alcune delle criticità riscontrate nell’attuale sistema di protezione assistenziale e previdenziale del personale militare medesimo“.