La decisione del ministro

Nordio manda Lorenzo Jannelli alla Cedu: un giudice deciderà sui ricorsi contro le sentenze dei tribunali italiani…

C’è il sospetto che si voglia istituzionalizzare un “quarto grado di giudizio”: tre in Italia ed uno a Strasburgo

Giustizia - di Paolo Comi

13 Luglio 2023 alle 15:00

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Nordio manda Lorenzo Jannelli alla Cedu: un giudice deciderà sui ricorsi contro le sentenze dei tribunali italiani…

Chi decide se un ricorso contro una sentenza emessa da un tribunale italiano possa essere dichiarato ammissibile, ai fini della successiva decisione, dalla Corte europea dei diritti dell’uomo? Un giudice italiano. Sembra uno scherzo, invece è vero.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo alla richiesta della Rappresentanza Permanente d’Italia presso il Consiglio d’Europa in Strasburgo, ha chiesto nelle scorse settimane il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura di Lorenzo Jannelli, giudice del Tribunale di Palermo, per essere destinato presso la Divisione italiana della Cancelleria della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Il compito che Jannelli dovrà svolgere a Strasburgo è quanto mai delicato.

Come si legge nelle richiesta della Rappresentanza, la futura attività del magistrato siciliano consisterà “principalmente nell’esame e nello studio dei ricorsi individuali presentati alla CEDU contro il Governo italiano, valutandone ricevibilità e fondatezza alla luce della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, e nella consequenziale predisposizione di atti e provvedimenti motivati in lingua inglese o francese”. In pratica, sotto la ‘scure’ di Jannelli passeranno tutti i ricorsi presentati dai cittadini italiani che, dopo aver esperito i vari gradi di giudizio, ritengano di essere vittima di una violazione di uno dei diritti e delle garanzie riconosciuti dalla Convenzione europea, e dai suoi protocolli, per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo.

La professionalità di Jannelli, magistrato molto preparato e scrupoloso e noto al grande pubblico nell’ultimo periodo per aver mandato a giudizio il leader della Lega Matteo Salvini per la vicenda della nave Open Arms, non è in discussione. Ovvio. Il distacco, però, di un giudice italiano per effettuare l’attività di filtro, ai fini dell’ammissibilità dei ricorsi contro le sentenze emesse da giudici italiani, non può non passare inosservato. C’è il sospetto, in altre parole, che si voglia istituzionalizzare un “quarto grado di giudizio”: tre in Italia ed uno a Strasburgo. La pratica del collocamento fuori ruolo di Jannelli doveva essere decisa ieri dal Csm ma è stata rinviata per degli ‘approfondimenti’ alla prossima settimana.

A leggere il parere della Commissione, comunque, non dovrebbero esserci problemi. Scrive infatti il Csm che il fuori ruolo deve essere attinente “all’interesse dell’Amministrazione che lo dispone”, ovvero rientri “nei compiti istituzionali dell’amministrazione stessa”.
“E’ interesse specifico dell’amministrazione della Giustizia collocare fuori ruolo un magistrato in possesso di un’adeguata esperienza professionale affinché questi possa fornire ad una amministrazione esterna un contributo consapevole della cultura giurisdizionale”, scrive il Csm. Inoltre, tale incarico deve essere finalizzato a “realizzare quell’arricchimento professionale del magistrato, del quale anche l’amministrazione della Giustizia possa avvalersi, configurandosi quello scambio osmotico tra diverse amministrazioni che è la ratio dell’istituto del collocamento fuori ruolo”.

“Tenuto conto dell’oggetto dell’incarico e delle competenze del predetto ufficio, non vi è dubbio circa la rispondenza della richiesta alla ratio generale dell’istituto del collocamento fuori ruolo, sotto il profilo della sussistenza di un interesse oggettivo dell’amministrazione della giustizia, in relazione alle ricadute positive della tipologia di incarico per l’esercizio della giurisdizione”, conclude allora il Csm, evidenziando la ricaduta positiva dell’attività sulla giurisdizione “che verrà” e quella soggettiva della crescita del percorso professionale del magistrato. Con il via libera a Jannelli, il Csm ha quasi raggiunto il limite di 200 posti di dotazione organica per lo svolgimento di funzioni diverse da quelle giudiziarie. Ad oggi risultano collocati fuori ruolo ben 165 magistrati.

13 Luglio 2023

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