Le critiche e le polemiche

Nomine al ministero della giustizia: Nordio, l’Anm e il valzer degli incarichi

Dietro le polemiche di questi giorni da parte di alcuni esponenti dell’Associazione nazionale magistrati contro le riforme volute dal ministro della Giustizia ci sarebbe un problema di incarichi.

Giustizia - di Paolo Comi

17 Giugno 2023 alle 13:58 - Ultimo agg. 18 Giugno 2023 alle 09:59

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Nomine al ministero della giustizia: Nordio, l’Anm e il valzer degli incarichi

È solo un problema di mancato rispetto della versione ’togata’ del noto Manuale Cencelli. Dietro le polemiche di questi giorni da parte di alcuni esponenti dell’Associazione nazionale magistrati contro le riforme volute dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, ad iniziare dal presidente Giuseppe Santalucia, ci sarebbe un problema di incarichi.

Le critiche di Santalucia e di altri magistrati progressisti, come Giuseppe Cascini, Eugenio Albamonte, contro la decisione di Nordio di abolire l’abuso d’ufficio e di modificare il traffico d’influenze, reati in passato criticati dalle stesse toghe per la loro non felice formulazione, nasconderebbero dunque ben altro: il feroce turn over posto in essere a via Arenula in questi mesi dall’ex procuratore aggiunto di Venezia. Nordio, infatti, come da egli stesso sottolineato di recente in una intervista, ha fatto tabula rasa dei magistrati ‘fuori ruolo’ che erano stati nominati dai suoi ultimi tre predecessori, Andrea Orlando, Alfonso Bonafede, Marta Cartabia, e che ricoprivano incarichi dirigenziali al Ministero.

Prima dell’arrivo di Nordio tali incarichi apicali, tutti ben remunerati, erano ricoperti quasi esclusivamente da esponenti della sinistra giudiziaria di Magistratura democratica o di Area, la corrente tutt’ora maggioritaria all’interno dell’Anm. Erano toghe progressiste il capo di gabinetto, il capo dell’ufficio legislativo, il capo del dipartimento per l’amministrazione giudiziaria, il capo del dipartimento dell’amministrazione giudiziaria. Nordio ha mandato tutti via, anche senza molti convenevoli, come nel caso del capo di gabinetto Raffaele Piccirillo, magistrato da tutti stimato e che aveva lavorato con Orlando, Bonafede e Cartabia, preferendogli le toghe di destra di Magistratura indipendente.

L’unica toga di Magistratura democratica in servizio al Ministero è il giudice Gaetano Campo, già presidente della sezione lavoro di Vicenza, attuale capo dipartimento per l’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi. Ma il suo sponsor per essere collocato fuori ruolo non è stata il vertice della corrente bensì Alberto Rizzo, suo ex presidente di Tribunale e ora braccio destro di Nordio in quanto capo di gabinetto, toga di Mi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, è stata la decisione di Nordio di portare al Ministero come vice capo di gabinetto la giudice Giusi Bartolozzi, ex parlamentare berlusconiana di stretta osservanza.

La magistrata, eletta nella scorsa legislatura nel collegio plurinominale Sicilia 1 con Forza Italia – Berlusconi Presidente, è anche la compagna di Gaetano Armao, politico siciliano forzista di lungo corso ed ex vice presidente della Regione e assessore al Bilancio. Armao è stato nominato nelle scorse settimane super consulente del presidente della Regione Renato Schifani, altro forzista della prima ora, con il delicato incarico di gestire con Bruxelles e con il governo gli 800 milioni di fondi che sono stati assegnati alla Sicilia. Un vero smacco per le toghe di Md che appena sentono parlare di Berlusconi salgono subito sulle barricate.

La circostanza è ben riassunta dal giudice Andrea Reale, componente del Comitato esecutivo dell’Anm e toga di Articolo 101, il gruppo che si batte contro le correnti ed il correntismo. “L’Anm ha perso moltissima credibilità tra i colleghi proprio per il ‘doppiopesismo’ a corrente alternata che porta avanti a seconda del colore del governo in carica”, afferma Reale. “L’Associazione – aggiunge Reale – è meno attenta al rispetto dello statuto e degli scopi che dovrebbe perseguire a tutela dei singoli magistrati, più pervicacemente propensa a battaglie ‘populistÈ per recuperare le posizione perdute nel continuo spoil system”.

Nordio, però, ha deciso di tirare dritto e nelle scorse settimane ha completato la compagine di toghe ‘ministeriali’, monopolizzata da Mi, che dovrà affiancarlo nel mandato, senza conservare nemmeno uno ‘strapuntino’ per i suoi ex colleghi di sinistra in maggioranza nell’Anm e al Csm. Ecco, quindi, spiegato il motivo di tanto astio verso il Guardasigilli. Alla faccia dell’abuso d’ufficio….

17 Giugno 2023

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