Calcio

Partite truccate anche nelle giovanili, cinque arresti nell’inchiesta “Penalty”: over, rigori e cartellini inventati

Secondo l’accusa un arbitro puntava ad alterare alcune partite e programmava di espandersi nei campionati professionistici. Anche fino a 10mila euro per un match

Cronaca - di Redazione Web

29 Ottobre 2025 alle 17:15

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FOTO DA CARABINIERI
FOTO DA CARABINIERI

Si allunga anche nei campionati Primavera, quelli giovanili, l’ombra lunga delle partite truccate. Cinque gli arresti per un sistema di frode sportiva accusato di essere in grado di alterare i risultati di partite dei campionati giovanili nazionali. Spesso si investiva su siti esteri non autorizzati nell’Unione Europea, non soggetti ai controlli dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, così da rendere meno tracciabili i flussi. Non è bastato, a quanto pare. Le accuse sono a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. L’indagine è della Procura di Reggio Calabria.

Penalty”, il nome dell’inchiesta. Le misure cautelari son state disposte dal gip del Tribunale di Reggio Calabria Andrea Iacovelli. Le partite erano quelle del campionato Primavera, quello delle squadre giovanili: Benevento–Cesena (Primavera), Hellas Verona–Cagliari (Under 19) e Sassuolo–Verona (Under 19). Secondo l’accusa un arbitro puntava ad alterare alcune partite tra Primavera e Primavera under 19, stava programmando di espandere i suoi interessi anche nei campionati professionistici. È stato già sospeso dagli organi di Giustizia. Le giocate erano studiate a tavolino, con due imprenditori titolari di un centro scommesso in provincia di Firenze a finanziare il sistema.

Secondo quanto si legge sul Corriere della Calabria, è cominciato tutto quando è pervenuta da apparati del Ministero dell’Interno una segnalazione redatta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, relativa a un flusso anomalo di scommesse sull’incontro di calcio Benevento-Cesena (Primavera 2) disputato il 13 gennaio 2024 e terminato 3-2. Numerosi rigori, spesso inesistenti, concessi per garantire il verificarsi del pronostico “over” alle scommesse, ed espulsioni senza una reale motivazione per condizionare il risultato a favore delle squadre più deboli garantivano introiti permettevano introiti più elevati.

 


Per l’accusa, diversi altri direttori di gara sarebbero stati avvicinati e corrotti con cifre che potevano arrivare anche a diecimila euro a partita. Il meccanismo prediligeva l’opportunità di favorire il pronostico “over”, ottenuto attraverso l’assegnazione di rigori inesistenti, espulsioni prive di fondamento o favorendo la squadra che garantiva le vincite più elevate. Documentato un tentativo non riuscito in Empoli-Lazio (Primavera). Sarebbe risultata decisiva nelle accuse un’intercettazione del settembre 2024.

“Abbiamo ritenuto di chiedere una misura cautelare per un presunto fenomeno di illeciti sportivi – ha detto il procuratore della Repubblica Giuseppe Borrelli in conferenza stampa – più che di illeciti sportivi, di vere e proprie frodi sportive, perché, dalle attività svolte, non è emerso il diretto coinvolgimento di calciatori.
L’oggetto dell’indagine è costituito da un’associazione promossa da un arbitro, che aveva un programma criminoso finalizzato ad alterare i risultati di alcune partite”.

29 Ottobre 2025

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