La proclamazione
Pistoia Città del Libro 2026: oltre 1.500 iniziative, mezzo milione di euro al Comune per l’evento
Battuta la concorrenza di altre quattro città finaliste. Il ministro della Cultura Giuli: "Non c'è niente di più bello che arrendersi alla forza della lettura". Il progetto "l’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro" tra eventi e spazi
Cultura - di Redazione Web
Sarà Pistoia la Capitale Italiana del Libro 2026. Grazie al progetto: “Pistoia: l’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro”, la città toscana ha superato la concorrenza di altre quattro città finaliste per ospitare la manifestazione l’anno prossimo. La proclamazione è arrivata a Roma, nel corso della cerimonia ufficiale alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli e del rappresentante del Centro per il Libro e la Lettura, Giuseppe Iannacone e dei sindaci delle città finaliste. Il titolo sarà attribuito formalmente con delibera del Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Cultura.
Le altre quattro città finaliste erano Carmagnola (Torino), Perugia, Nardò (Lecce) e Tito (Potenza). La giuria era presieduta da Adriano Monti Buzzetti. La motivazione ha celebrato la coerenza del progetto di Pistoia con grande attenzione ai bisogni della società e a tematiche attuali come intelligenza artificiale e cambiamento climatico, oltre 1500 iniziative tra mostre tematiche a iniziative come “regala un libro ricevi un libri”, con il coinvolgimento di spazi non convenzionali per la lettura, ad esempio ristoranti o impianti sportivi per “invadere” letteralmente il quotidiano con il libro.
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“Non c’è niente di più bello che arrendersi alla forza della lettura, alla bellezza del libro e alla sua potenza evocativa, alla forza simbolica della parola scritta che è, da sempre, un veicolo di civiltà”, ha dichiarato il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che nel suo intervento durante la cerimonia di proclamazione della Capitale Italiana del Libro 2026 ha celebrato il riconoscimento che “si inserisce in un’architettura più ampia, quella delle capitali culturali italiane, europee e mondiali”.
“La città che lo conquista – ha ricordato Giuli – ha una grande responsabilità: deve avere una caratura internazionale, oltre che locale e nazionale, e rappresentare con orgoglio l’identità culturale italiana”. Il ministro ha definito il titolo non come un premio ma come un impegno collettivo: “Essere Capitale del Libro non significa soltanto far comprare libri, ma creare momenti di aggregazione sociale, leggere insieme, discutere insieme, trasformare il libro nell’occasione per rafforzare le relazioni umane e civiche. La cultura non è solo conoscenza: è relazione, comunità, crescita civile”.
Pistoia è la settima capitale italiana del libro dopo Chiari, Vibo Valentia, Genova, Ivrea, Taurianova e Subiaco. “Abbiamo appena ricevuto questo importante riconoscimento frutto non solo del dossier presentato a Roma e del lavoro di questi anni – il post del sindaco Alessandro Tomasi – ma anche dell’impegno di tante persone che negli ultimi due decenni hanno lavorato per diffondere cultura in modo libero e gratuito arricchendo la nostra città. Oggi festeggiamo questo titolo nazionale ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a raggiungerlo!” Alla città arriverà un contributo di mezzo milione di euro per attuare il programma culturale presentato nel dossier di candidatura.