La marcia indietro provvisoria

Cisgiordania, Netanyahu frena sull’annessione israeliana dopo lo stop imposto da Trump e Vance

Esteri - di Redazione

23 Ottobre 2025 alle 16:51

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Cisgiordania, Netanyahu frena sull’annessione israeliana dopo lo stop imposto da Trump e Vance

“Ho dato la mia parola ai Paesi arabi” e dunque Israele non annetterà la Cisgiordania. Parola di Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti che in una intervista al Time sottolinea che, nonostante il voto di mercoledì alla Knesset, il Parlamento israeliano, che a maggioranza ha approvato un disegno di legge per applicare la sovranità israeliana sulla Cisgiordania, lo Stato ebraico non prenderà possesso di “Giudea e Samaria”.

“Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse”, ha avvertito Trump. Anche il suo vice JD Vance stamane aveva ribadito che “la politica di Trump è che la Cisgiordania non sarà annessa da Israele.

Il voto della Knesset era arrivato ieri quasi come una provocazione nei confronti dello stesso Vance, che era in Israele in visita di stato proprio per confermare i passi in avanti fatti nella fragile tregua tra Israele ed Hamas nella Striscia di Gaza. Per questo il vice di Trump si era detto “sconcertato” dal voto del Parlamento israeliano, definendolo “strano e sciocco”. Reazione simile anche da Marco Rubio, il Segretario di Stato Usa appena sbarcato in Israele, che aveva messo in guardia Tel Aviv dall’annessione della Cisgiordania, sottolineando come le misure adottate dal parlamento e la violenza dei coloni minacciano l’accordo di pace a Gaza. “Penso che il presidente Trump abbia chiarito che non è qualcosa che possiamo sostenere in questo momento”, aveva detto Rubio a proposito dell’annessione della Cisgiordania, che d’altra parte è già in larga parte occupata illegalmente dai coloni israeliani.

Un turbinio di prese di posizione che hanno spinto Netanyahu, che pure avevo chiesto alla sua stessa maggioranza di non votare quel disegno di legge mentre Vance era nel Paese, a ordinare lo stop all’iter di legge fino a nuove disposizioni.

Destra israeliana che aveva anche accusato l’opposizione di essere l’artefice del caso politico. In particolare il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar aveva definito il voto della Knesset “una mossa politica dell’opposizione” per “cercare di mettere in imbarazzo il governo durante la visita del vice presidente JD Vance”.

Tesi ribadita da Netanyahu, che ha parlato di “deliberata provocazione politica dell’opposizione per seminare discordia durante la visita del vicepresidente JD Vance in Israele”, si legge in una nota dell’ufficio del premier israeliano. “I due progetti di legge sono stati promossi dai membri dell’opposizione della Knesset. Il Likud e i partiti religiosi (i principali membri della coalizione) non hanno votato a favore di queste proposte di legge, fatta eccezione per un membro scontento del Likud, recentemente rimosso dalla presidenza di una commissione della Knesset”, ricorda il premier. “Senza il sostegno del Likud, è altamente improbabile che queste proposte di legge vengano approvate”, assicura Netanyahu.

di: Redazione - 23 Ottobre 2025

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