La notizia del Nyt
Tregua a Gaza: USA preoccupati da Netanyahu, nuova missione per salvare l’accordo in nome di Trump
Sono tornati in Israele il vice presidente JD Vance, l'inviato Witkoff, il genero del presidente Kushner. Al Cairo in corso le trattative sulle fasi successive dell'intesa
Esteri - di Redazione Web
Secondo un’indiscrezione pubblicata in esclusiva dal New York Times, gli Stati Uniti sarebbero preoccupati dalla possibilità che il premier israeliano Benjamin Netanyahu possa far fallire l’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Non a caso, nella regione sono tornati, a poco più di una settimana dall’annuncio e dall’accoglienza trionfale del Presidente Donald Trump, il vice presidente americano JD Vance, l’inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff e il genero del presidente, Jared Kushner.
Secondo il quotidiano Nyt, la strategia dell’amministrazione guidata dal Presidente USA, Donald Trump, è quella di scongiurare un nuovo attacco su vasta scala che abbia l’obiettivo di distruggere Hamas. Non è soltanto la Casa Bianca a essere preoccupata: anche l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, ha accusato Israele delle “continue violazioni dell’accordo di cessate il fuoco. La questione palestinese non è una questione di terrorismo, ma piuttosto una questione di occupazione prolungata”.
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L’obiettivo del viaggio dei funzionari statunitensi sembra essere quello di consolidare il cessate il fuoco. “Ottimo”, secondo un funzionario di alto grado dell’ufficio di Netanyahu, l’incontro tra il premier, Witkoff e Kushner. Si è parlato “di cose su cui erano d’accordo sin dall’inizio. Non c’è stato alcun disaccordo. Era tutto davvero chiaro tra le due parti”. Vance è atterrato questa mattina all’aeroporto Ben Gurion, resterà due giorni in Israele. Dovrebbe recarsi nel sud, per supervisionare le attività della neonata forza sostenuta da Washington direttamente al quartier generale. Domani incontrerà a Gerusalemme il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog.
A Il Cairo, in Egitto, in corso le trattative dei negoziati: sul tavolo l’attuazione della seconda fase del piano mediato da Trump, con il disarmo di Hamas e l’ulteriore ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia. Il leader dell’organizzazione islamista, Khalil al-Hayya, ha ribadito la volontà di consegnare i corpi di tutti gli ostaggi israeliani ma ha aggiunto che è necessario tempo ed equipaggiamenti speciali: sarebbe difficile raggiungere i cadaveri in quanto alcuni si trovano sottoterra o sotto le macerie degli edifici crollati.