Il rinnovo dell'accordo
Refugees in Lybia: oggi a Roma in piazza contro il Memorandum italiano
Refugees in Libya ha lanciato l’appello a una mobilitazione a Roma il 18 ottobre alle 14 in Piazza Santi Apostoli
Politica - di Redazione Web
Human Rights Watch, ong che si occupa della difesa dei diritti umani nel mondo, denuncia l’imminente rinnovo da parte dell’Italia del criminale Memorandum Italia-Libia che accorda numerose regalìe del governo italiano ai miliziani del governo fantoccio di Tripoli accollando il lavoro sporco del far sparire i migranti prima che arrivino nelle coste italiane ai criminali locali, spacciati per membri della Guardia costiera libica ma chiunque li abbia visti in mare sa che non sanno nemmeno gettare un’ancora, Il rinnovo è automatico e avviene tra tre settimane.
L’accordo è farina del sacco di Marco Minniti, ministro dell’interno nel 2017 (governo Gentiloni), ed ora lume di Giorgia Meloni in materia di barriere all’immigrazione. Dice Human rights watch: “Il Memorandum di intesa Italia-Libia si è rivelato un quadro di riferimento per la violenza e la sofferenza, e dovrebbe essere revocato, non rinnovato”. Negli ultimi mesi, le motovedette date ai miliziani libici dall’Italia hanno sparato contro la Ocean Viking, nave di soccorso di Sos Mediterranée che sarà ferma per riparare gli ingenti danni almeno fino a fine novembre. Hanno sparato durante un soccorso di Sea watch e hanno buttato a mare persone davanti agli occhi dei soccorritori di Mediterranea. Hanno anche sparato per ore a 140 naufraghi inermi in un peschereccio a 100 miglia da Malta, Alarm phone ha dato l’allarme chiedendo aiuto alle autorità italiane e maltesi che non si sono mosse. L’Italia ha mandato due motovedette dopo 12 ore durante le quali i miliziani hanno continuato a sparare e a speronare la nave.
«Le organizzazioni della società civile, tra cui Refugees in Libya, un gruppo di sopravvissuti alla violenza contro le persone migranti in Libia – scrive Hrw – si stanno mobilitando contro l’accordo Italia-Libia e chiedono all’Ue di sospendere ogni cooperazione in materia di migrazione con la Libia». È una richiesta che mette al centro la vita e la dignità delle persone, non le logiche securitarie che hanno trasformato il Mediterraneo centrale in un cimitero a cielo aperto. Refugees in Libya ha lanciato l’appello a una mobilitazione a Roma il 18 ottobre alle 14 in Piazza Santi Apostoli. «Il continuo sostegno alle forze illegali e irresponsabili in Libia è indifendibile – dice Judith Sunderland, direttrice associata per l’Europa e l’Asia centrale di HRW – L’UE e tutti i suoi Stati membri, compresa l’Italia, dovrebbero smettere di finanziare e legittimare la violenza contro i migranti e riorientare radicalmente le loro politiche mediterranee per dare priorità al soccorso in mare e a percorsi migratori sicuri e legali».