La piattaforma all'attacco

Dazn e la lettera di indennizzo agli utenti del pezzotto: chiede 500 euro ai “pirati” già multati o farà causa

Sport - di Redazione

9 Ottobre 2025 alle 16:32

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Dazn e la lettera di indennizzo agli utenti del pezzotto: chiede 500 euro ai “pirati” già multati o farà causa

Cinquecento euro per chiudere ogni “vertenza” a coloro che guardavano illegalmente le partite di Serie A e B trasmesse dalla piattaforma Dazn. È quanto chiesto dalla società, che detiene i diritti di trasmissione di tutte le partite del massimo campionato di calcio italiano, a coloro che usufruivano del “pezzotto”.

La richiesta, contenuta in una lettera firmata dal Ceo del ramo italiano di Dazn Stefano Azzi, è arrivata ad almeno 2mila persone che guardavano illegalmente le partite trasmesse dalla piattaforma: nomi ed elenco sono stati forniti alla società dalla Procura di Lecce e della Guardia di Finanza, che negli scorsi mesi ha condotto una grossa inchiesta sul “pezzotto” che aveva consentito di smantellare una delle tante reti Iptv che trasmetteva illegalmente le partite di calcio dietro il pagamento di un abbonamento ad un prezzo minore rispetto a quello richiesto da Dazn.

Una storia particolare. Le persone già individuate dall’inchiesta della Procura di Lecce, identificati nell’ambito di un’operazione condotta dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce, avevano già pagato una multa, che va da 154 ai 5mila euro, prevista dalla legge approvata nel 2023 chiamata informalmente “legge anti-pezzotto”. A loro si rivolge nuovamente Dazn con una lettera in cui chiede altri soldi, 500 euro, come riparazione per i danni subiti e per evitare la richiesta formale di risarcimento con l’avvio di una causa civile.

Nel testo della missiva si legge che per evitare “di intraprendere iniziative giudiziarie di natura risarcitoria e protettive, con conseguente aggravio di costi, Dazn intende verificare la possibilità di una composizione dell’accaduto, con il versamento di un indennizzo forfettario di Euro 500,00 e con il formale impegno, da parte Sua, a non porre in essere, in futuro, ulteriori comportamenti che ledano i diritti della scrivente”. A queste persone la piattaforma, con sede nel Regno Unito, ha dato sette giorni di tempo per pagare.

Una guerra senza quartiere agli utenti del “pezzotto” che va avanti ormai da tempo con l’asse formato da Dazn, AgCom e Lega Serie A. Frutto di questa intesa è per esempio il Piracy Shield, uno strumento messo in piedi per intervenire con rapidità quando l’Authority riceve una segnalazione di violazione dei diritti: un sistema che impone il blocco del sito illegale, se necessario chiedendo anche l’intervento dei motori di ricerca (come Google) o dei provider, i fornitori dei servizi di internet. Metodo discusso che nell’ultimo anno ha causato più volte dei “danni collaterali”, come il blocco di siti perfettamente legali come Google Drive.

di: Redazione - 9 Ottobre 2025

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