I report

A Gaza è “genocidio” anche per due ong israeliane, le prime a dichiararlo: “Distruzione deliberata e sistematica”

La presa di posizione di B'Tselem e Physicians for Human Right. Gli appelli contro la carestia in corso nella Striscia

Esteri - di Redazione Web

29 Luglio 2025 alle 17:13

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People walk along a street lined with destroyed buildings following Israeli bombardments during the Israel-Hamas war in the Gaza Strip, Tuesday, July 29, 2025. (AP Photo/Jehad Alshrafi) Associated Press / LaPresse Only italy and spain
People walk along a street lined with destroyed buildings following Israeli bombardments during the Israel-Hamas war in the Gaza Strip, Tuesday, July 29, 2025. (AP Photo/Jehad Alshrafi) Associated Press / LaPresse Only italy and spain

A pochi giorni dalle dichiarazioni del ministro di ultradestra del governo di Benjamin Netanyahu, Amihai Ben-Eliyahu – “tutta Gaza sarà ebraica, il governo sta spingendo affinché Gaza venga cancellata. Grazie a Dio, stiamo estirpando questo male” – a quasi due anni dai massacri di Hamas del 7 ottobre 2023 – da allora sono 60.034 i morti palestinesi, 70mila per Lancet già lo scorso gennaio – per la prima volta due organizzazioni non governative israeliane accusano Israele di genocidio.

Si tratta delle organizzazioni umanitarie B’Tselem e Physicians for Human Right, che hanno a loto volta evidenziato l’importanza che l’accusa di genocidio sia sollevata per la prima volta da organizzazioni israeliane dopo che altre organizzazioni internazionali in Israele erano state bollate di antisemitismo per i loro report e appelli.

Si parla di genocidio, per la Convenzione approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948, in occasione di azioni commesse “con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale”. È diventato argomento di dibattito mondiale, puntualmente divisivo, quello dell’attribuzione del genocidio a quello che sta accadendo nella Striscia.

B’Tselem ha pubblicato un rapporto intitolato “Il nostro genocidio” basato su mesi di ricerche e di interviste. All’interno si trovano la ricostruzione e il racconto di uccisioni indiscriminate, distruzione di intere aree urbane, l’evacuazione forza di migliaia di persone, l’indisponibilità di reperimento di beni e servizi di prima necessità. Il report ha anche citato numerose dichiarazioni di leader politici e militari israeliani come il primo ministro Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, entrambi sono stati accusati di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità alla Corte Penale Internazionale, che ha emesso un mandato d’arresto internazionale nei loro confronti.

Anche Physicians for Human Right ha pubblicato un rapporto che si differenzia per mettere al centro gli attacchi e la distruzione sistematica e strategica di ospedali, cliniche e istituzioni sanitarie da parte di Israele nella Striscia che rimandano non a logiche che non hanno a che fare con operazioni militari in senso stretto ma all’eliminazione dei palestinesi. “Le prove – si legge nelle pagine del documento – mostrano una distruzione deliberata e sistematica del sistema sanitario di Gaza tramite attacchi mirati sugli ospedali, ostruzione all’ingresso di materiale medico e all’uscita di persone con problemi di salute, e l’uccisione e la detenzione di personale medico”.

Il sottosegretario generale dell’ONU per gli Affari Umanitari Tom Fletcher ha parlato di “una goccia nell’oceano” per quanto riguarda le consegne di aiuti e beni alla popolazione della Striscia. L’Ipc (Integrated Food Security Phase Classification), una iniziativa che vede tra i suoi partner organizzazioni dell’Onu come l’Unicef, la Fao e l’Oms ha parlato oggi di carestia. Lo scenario è stato riconosciuto perfino dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo che per tre mesi circa, da marzo a maggio, le consegne erano state bloccate, dopo la creazione della controversa Gaza Humanitarian Foundation da parte di Israele e USA, dopo gli attacchi ai punti di distribuzione degli stessi aiuti, dopo la morte di oltre 100 persone nelle ultime settimane a causa della fame.

29 Luglio 2025

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