Morirono cinque operai
Strage di Brandizzo, chiusa l’inchiesta con 24 indagati ma cade l’accusa di omicidio volontario
Accuse a vario titolo di omicidio colposo e disastro ferroviario, mentre cade l’accusa più grave, quella di omicidio volontario.
La Procura di Ivrea ha chiuso le indagini per la strage di Brandizzo avvenuta nell’agosto del 2023 in provincia di Torino, quando cinque operai impegnati in una serie di lavori lungo i binari della Torino-Milano, all’altezza di Brandizzo, vennero travolti e uccisi dal passaggio di un treno diretto al deposito che viaggiava a circa 160 chilometri orari.
- Le morti sul lavoro sono ordinaria amministrazione: dopo Brandizzo altri 20 morti per il capitalismo
- Strage di Brandizzo, l’ammissione del tecnico Rfi: “Non avevamo ancora l’interruzione della linea”
- Strage di Brandizzo, è un errore disumano: così le leggi migliori d’Europa vengono aggirate
- “Se dico: treno, andate da quella parte”: spunta il video nascosto della strage di Brandizzo
In queste ore sono stati notificati gli avvisi di chiusura indagini a 24 tra persone fisiche e società, quest’ultime sono Rfi, Sigifer e Clf. Tra le 21 persone indagate figurano anche due ex amministratori di Rfi: Vera Fiorani, amministratore delegato dell’azienda fino al 19 maggio 2023, e il successore Gianpiero Strisciuglio, che è rimasto in carica fino al marzo 2025. Entrambi, nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo, sono chiamati in causa in quanto datori di lavoro.
A morire travolti da quel treno, nella notte tra il 30 e il 31 agosto 2023, furono gli operai Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Aversa e Giuseppe Saverio Lombardo
“Sappiamo che è stato notificato l’avviso di chiusura indagini per la strage di Brandizzo. Siamo soddisfatti e non appena possibile prenderemo visione degli atti, per poter fare un’analisi più precisa”, le parole all’agenzia LaPresse di Enrico Calabrese, legale della famiglia di Kevin Laganà. “Due anni di indagini non sono pochissimi ma sappiamo che la procura ha esteso il numero di indagati quindi ci sentiamo di poter dire che siamo soddisfatti del lavoro della procura di Ivrea”, aggiunge l’avvocato.