La denuncia del Comitato norvegese

Minacce di morte contro il Nobel per la pace Mohammadi, l’attivista iraniana in pericolo: “Rischia eliminazione fisica”

Esteri - di Redazione

11 Luglio 2025 alle 13:10

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Minacce di morte contro il Nobel per la pace Mohammadi, l’attivista iraniana in pericolo: “Rischia eliminazione fisica”

L’attivista iraniana Narges Mohammadi, vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2023, è stata minacciata “in modo diretto e indiretto, di eliminazione fisica da parte di agenti del regime di Teheran”.

A denunciarlo pubblicamente è lo stesso Comitato norvegese che consegna il Premio in una nota stampa, in cui riporta anche di una telefonata urgente avuta tra Mohammadi e Jorgen Watne Frydnes, presidente del Comitato norvegese per il Nobel.

Il Comitato si è detto “allarmato dalle notizie riguardanti gravi minacce rivolte, sottolineando come Mohammadi “è stata premiata per la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per il suo impegno a favore dei diritti umani e della libertà per tutti”. “Le minacce rivolte alla signora Mohammadi lasciano intendere chiaramente che la sua sicurezza è in pericolo, a meno che non si impegni a porre fine a ogni forma di attività pubblica all’interno dell’Iran, nonché a qualsiasi iniziativa di advocacy internazionale o apparizione mediatica in favore della democrazia, dei diritti umani e della libertà di espressione”.

Il Comitato, afferma Watne Frydnes, ”è profondamente preoccupato per le minacce contro Narges Mohammadi e, più in generale, per tutte le cittadine e i cittadini iraniani che alzano la voce in modo critico, e invita le autorità a garantire non solo la loro incolumità, ma anche la loro libertà di espressione”.

Simbolo della lotta per i diritti delle donne nella Repubblica islamica guidata dall’Ayatollah Ali Khamenei, Narges Mohammadi è stata condannata a 31 anni di reclusione e 154 frustate, che sta attualmente scontando in detenzione domiciliare.

Nata a Zanjan nel 1972, è laureata in fisica ed è membro dell’ong Centro dei difensori dei diritti umani, la cui fondatrice Shirin Ebadi è stata anche lei premiata con il Nobel. Mohammadi ha messo al centro del suo attivismo i diritti dei carcerati e l’abolizione della pena di morte. È stata arrestata 13 volte e condannata cinque volte per complessivi 13 anni di prigione.

Ha denunciato le violenze sulle donne in carcere. Ha continuato a protestare nonostante le condanne, ha appoggiato il movimento “Donna, Vita, Libertà” esploso con la morte di Masha Amini che ha scatenato le proteste più dure in Iran dalla fondazione della Repubblica islamica sciita nel 1979, e continuato con la morte di Armita Garawand. Ha sostenuto in più occasioni che il movimento abbia accelerato la democratizzazione del Paese.

di: Redazione - 11 Luglio 2025

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