La nota

Guerra e pride, carabinieri contro Vannacci: “Getta fango sulla divisa, alimenta divisioni e intolleranza”

Il sindacato dopo le dichiarazioni a un comizio: "Offende, discrimina e rischia di legittimare forme di violenza verbale e sociale che ogni giorno PROPRIO NOI ci impegniamo a contrastare"

News - di Redazione Web

30 Giugno 2025 alle 12:10

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Roberto Vannacci Europarlamentare LEGA in occasione del VI congresso nazionale di Meritocrazia Italia svoltosi a Roma Venerdì 18 Ottobre 2024 (foto Mauro Scrobogna / LaPresse) Roberto Vannacci MEP LEGA on the occasion of the VI national congress of Meritocracy Italy held in Rome on Friday October 18, 2024. (Photo by Mauro Scrobogna /LaPresse)
Roberto Vannacci Europarlamentare LEGA in occasione del VI congresso nazionale di Meritocrazia Italia svoltosi a Roma Venerdì 18 Ottobre 2024 (foto Mauro Scrobogna / LaPresse) Roberto Vannacci MEP LEGA on the occasion of the VI national congress of Meritocracy Italy held in Rome on Friday October 18, 2024. (Photo by Mauro Scrobogna /LaPresse)

Scontro aperto sulle parole dell’eurodeputato leghista Roberto Vannacci, il generale, dopo le dichiarazioni del politico in un comizio a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, dello scorso 26 giugno. Dichiarazioni da “mondo al contrario”, per citare il bestseller, condite da sarcasmo sul pride e la guerra che però questa volta non hanno urtato soltanto associazioni della galassia LGBT e affini ma anche il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, NSC, Vincenzo Incampo, che al deputato leghista ha risposto con un durissimo comunicato.

Niente di nuovo per il repertorio dell’ex comandante dell’Istituto geografico militare diventato famoso dopo la pubblicazione de Il mondo al contrario, un libro in cui esprimeva idee e posizioni apertamente omofobe, razziste, sessiste e in generale offensive. Quel libro auto-pubblicato lo aveva avvicinato alla destra, era diventato uno dei più venduti del 2023. Sulla pubblicazione era stata aperta un’inchiesta formale da parte del ministero della Difesa. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, Fratelli d’Italia, aveva parlato di “farneticazioni”. Il segretario Matteo Salvini aveva candidato Vannacci alle elezioni europee: oltre 500mila voti raccolti.

Per il sindacalista le parole dell’ex alto Ufficiale Militare “gettano fango su tanti uomini e donne in divisa che, con dedizione e senso dello Stato, si impegnano quotidianamente a tutelare i diritti di tutti, contrastando ogni forma di discriminazione e violenza”, gli stessi che se da una parte scelgono il silenzio in contesti pubblici, “è profondamente contraria a questo tipo di pensiero e al metodo aggressivo con cui viene esposto”. Parole che per Incampo “alimentano un clima di divisione e intolleranza che non possiamo permetterci di ignorare” in un momento storico “in cui le tensioni internazionali tornano a minacciare la pace, chi siede nelle istituzioni europee dovrebbe impegnarsi a prevenire i conflitti e non evocarli o ironizzare su possibili scenari bellici”.

L’attacco dei Carabinieri al generale Vannacci

Generale Vannacci, adesso Basta!

Questi modi e affermazioni non ci appartengono:

In qualità di appartenente alle Forze di Polizia nonché Segretario Nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, sento il dovere di esprimere pubblicamente il mio dissenso rispetto alle dichiarazioni pronunciate durante il comizio tenutosi il 26 giugno 2025 a San Marco in Lamis (FG). Ironizzando su chi “mandare al fronte”, ha testualmente citato “i signori del Gay Pride”, con un tono sarcastico che non può essere banalizzato e ricondotto a “semplice battuta”.

È un’affermazione che, seppur mascherata da ironia, offende, discrimina e rischia di legittimare forme di violenza verbale e sociale che ogni giorno, nel nostro silenzioso lavoro, PROPRIO NOI ci impegniamo a contrastare. Tali reiterati atteggiamenti da parte di un già alto Ufficiale Militare, gettano fango sui tanti uomini e donne in divisa che, con dedizione e senso dello Stato, si impegnano quotidianamente a tutelare i diritti di tutti, contrastando ogni forma di discriminazione e violenza.

Per fortuna, non siamo tutti così. Anzi, la stragrande maggioranza di chi serve lo Stato – anche se spesso sceglie il silenzio o preferisce non esporsi pubblicamente su questi temi – è profondamente contraria a questo tipo di pensiero e al metodo aggressivo con cui viene esposto. Chi indossa un uniforme ha giurato fedeltà alla Costituzione. Un giuramento che non è un atto simbolico, ma un impegno concreto a difendere i valori fondamentali della Repubblica: la dignità della persona, l’uguaglianza, la libertà.

Le parole del generale Vannacci, invece, sembrano andare nella direzione opposta, alimentano un clima di divisione e intolleranza che non possiamo permetterci di ignorare. Il compito di chi serve lo Stato – sia in ambito politico che militare – non è quello di esasperare le differenze, ma di promuovere coesione, rispetto e giustizia. In un momento storico in cui le tensioni internazionali tornano a minacciare la pace, chi siede nelle istituzioni europee dovrebbe impegnarsi a prevenire i conflitti e non evocarli o ironizzare su possibili scenari bellici.

Il problema non è chi mandare in guerra caro Generale, ma come evitare che nel 2025, dopo due guerre mondiali devastanti e tanti conflitti in corso, l’umanità pensi ancora che la guerra sia una soluzione. Le forze dell’ordine e tutti coloro che hanno prestato giuramento alla Repubblica Italiana non sono e non saranno mai strumento di discriminazione. Siamo al servizio di tutti i cittadini, senza distinzione. E continueremo ad esserlo, con fermezza e con rispetto della nostra Costituzione.

Se quest’ultimo vostro intervento fosse stato un banale tentativo di dar inizio alla propria campagna elettorale regionale in Puglia, allora è bene che sappia Onorevole Vannacci che questo metodo vi si ritorcerà contro perché i pugliesi sono persone per bene, coscienziose e di sani principi.

Vincenzo Incampo, Uno dei tanti che hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana!

30 Giugno 2025

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