La bocciatura del Generale
Vannacci “impresentabile” anche per i Patrioti, Le Pen e Orban lo silurano da vicepresidente del gruppo
Roberto Vannacci è impresentabile anche per Marine Le Pen e Viktor Orban, due nomi non associabili al mondo del progressismo. Eppure le sparate omofobe del generale, campione di preferenze della Lega alle scorse elezioni europee con oltre 500mila voti che lo hanno spedito al Parlamento, sono troppo anche per il neonato gruppo dei Patrioti europei.
L’ufficio di presidenza dell’eurogruppo, riunitosi mercoledì, il giorno prima della Plenaria che ha incoronato nuovamente Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Ue per un bis, ha espresso parere negativo alla nomina a vicepresidente dei Patrioti.
I Patrioti bocciano Vannacci vicepresidente
L’unico a sostenere il militare-scrittore, autore di “Il mondo al contrario”, è stato il capodelegazione del Carroccio Paolo Borchia, come riferisce Repubblica. Una votazione avvenuta nell’imbarazzo generale, visto che lo stesso Vannacci era presente al momento del voto.
Si tratta di un “incidente di percorso” di non poco conto per i Patrioti e per la Lega. Proprio il Carroccio lo scorso 8 luglio aveva annunciato che Vannacci era stato votato per acclamazione come vicepresidente dell’eurogruppo, assieme ad altri sei candidati.
Una fuga in avanti del partito di Matteo Salvini o una gestione dilettantesca ai vertici dei Patrioti, con i due “padri-padroni” Orban e Le Pen: non è ancora chiaro quale delle due ipotesi sia quella corretta, fatto sta che solo poche ore dopo l’annuncio, il Rassemblement national di Le Pen e Jordan Bardella faceva filtrare i suoi dubbi sulla scelta di Vannacci.
Le critiche francesi contro Vannacci
D’altronde i rapporti erano ai minimi termini già da tempo. Prima del voto europeo Bardella, “delfino” della Le Pen e capogruppo dei Patrioti, aveva duramente criticato Vannacci per le tesi portate avanti nel suo libro, puntando il dito contro i giudizi omofobi espressi dal generale del Carroccio.
Dello stesso avviso Philippe Tanguy, ex vicecoordinatore di Marine Le Pen nelle Presidenziali del 2022, che aveva parlato della designazione di Vannacci come figlia di un annuncio “unilaterale” della Lega, invitando Salvini a cambiare nome.
Così nei Patrioti era iniziato un lavorio intenso per arrivare alla sostituzione di Vannacci: un primo vertice si sarebbe dovuto tenere lunedì scorso, summit saltato per l’assenza dello stesso Vannacci. Quindi mercoledì la seconda riunione del bureau, con la bocciatura del “mister preferenze” leghista. A margine del voto il generale prova la carta dell’ironia, anche se di cattivo gusto: “Diciamo che il nostro è un gruppo fluido”.