Dopo 37 anni
Anne Wintour lascia la direzione di Vogue America: addio alla rivista di moda, resterà ai vertici del gruppo
La fine di un'epoca, era diventata direttrice nel 1998. Continuerà a supervisionare i marchi internazionali della rivista in qualità di direttrice editoriale globale
Cultura - di Redazione Web

Fine di un’epoca nel mondo della moda: Anna Wintour lascia la direzione di Vogue America, la rivista di moda più importante al mondo, dopo 37 anni. La notizia è stata confermata da Condé Nast, il gruppo editoriale che possiede Vogue. La direttrice dall’iconico look con taglio di capelli a caschetto e occhiali da sole scuri non abbandonerà completamente il campo: al suo posto non arriverà un nuovo editor in chief ma un head of editorial content. Lei invece, da direttrice editoriale globale di Vogue, continuerà a supervisionare tutti i marchi internazionali della rivista.
A dare la notizia la rivista specializzata Daily Front Row. “Sorpresa! Dopo 37 anni, Anna Wintour si dimette dalla carica di direttrice di Vogue USA. Lo ha annunciato ai dipendenti mercoledì mattina. Manterrà il suo ruolo di responsabile dei contenuti dell’edizione internazionale di Vogue”. Resterà quindi ancora influente nel settore della moda anche se da una posizione diversa. Alcuni nomi ipotizzati per la successione: Edward Enninful, direttore editoriale europeo di Vogue, e Chioma Nnadi, direttrice dell’edizione britannica.
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Anna Wintour ha 75 anni, nata ad Hampstead, Londra, arrivata negli Stati Uniti negli anni Settanta. Doppia cittadinanza britannica e statunitense. Anche il padre Charles Wintour era stato direttore, dell’Evening Standard. La madre statunitense Eleanor “Nonie” Trego Baker, erede di una famiglia accademica, la sorella a capo della redazione politica del Guardian. Leggenda narra che già a 15 anni mosse i suoi primi passi nella moda lavorando in una boutique. Si iscrisse a un corso di moda e cominciò a scrivere per la rivista Oz.
A seguire le esperienze con Harper’s & Queen, Harper’s Bazaar, House & Garden, Viva, caporedattrice di British Vogue dove licenziò la redazione per un rinnovamento totale. La chiamarono “Nuclear Wintour”. Alla direzione di Vogue America, l’edizione statunitense, era arrivata nel 1988. Sulla prima copertina la modella Michaela Bercu in top Christian Lacroix e jeans da 50 dollari. Prima volta del denim in copertina. Era un manifesto programmatico: il progetto diportare la moda verso la strada e viceversa, una maniera per leggere la cultura e la società.
Nessun altro era rimasto alla direzione così a lungo. È diventata direttrice artistica di tutti i mensili del gruppo Condé Nast e Global Content Creator. È stata lei a ideare e organizzare il Met Gala, a partire dalla prima edizione nel 1999, un evento mondano cui partecipano personaggi del mondo della moda e dello spettacolo per raccogliere fondi per il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York. Secondo diversi retroscena e pettegolezzi era stata lei a ispirare il personaggio della direttrice Miranda Priestly, interpretato da Meryl Streep, nel film Il diavolo veste Prada. Il romanzo da cui il film fu tratto era stato scritto da Lauren Weisberger, ex assistente. È uscito nel 2009 il documentario The September Issue che mostrava un ritratto e il lavoro dietro le quinte.