La stretta sull'informazione
Israele, libertà di stampa sotto attacco: polizia potrà arrestare i giornalisti che documentano gli attacchi missilistici

Non solo il silenzio imposto a i giornalisti che da mesi non possono più entrare nella Striscia di Gaza e documentare quanto accade nell’enclave palestinese, dove resistono solo alcuni corrispondenti di media arabi.
Il governo israeliano di Benjamin Netanyahu intende mettere la mordacchia alla libertà di stampa anche in patria. Ne scrive il quotidiano Haaretz, tra i pochi a tenere una linea critica contro l’esecutivo di estrema destra del Likud e sostenuto dai partiti messianici di Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich.
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Secondo Haaretz l’ufficio legale della polizia ha inviato nuove direttive agli agenti, conferendo loro il potere di fermare e anche arrestare giornalisti che ritengono che quest’ultimi stiano documentando la posizione di attacchi missilistici “su o in prossimità di siti di difesa strategica”. Secondo quanto appreso dal quotidiano sarà sufficiente che un agente tema che il sito sia “sensibile” perché possa trattenere il giornalista o la troupe, per interrogarli o accusarli di reati contro la sicurezza.
Contro la direttiva della polizia si è scagliata l’Unione israeliana dei giornalisti, che ha definito le istruzioni fornite agli agenti “l’ultimo chiodo sulla bara della libertà di stampa in Israele” e ha chiesto al Commissario di Polizia Danny Levy di revocarle.
IDF censor issued legally invalid order limiting reporting, social media posts on missile strikes https://t.co/EZAmgkQ4eI
— Haaretz.com (@haaretzcom) June 24, 2025
D’altra parte nel Paese guidato da Netanyahu da tempo orma è in corso una battaglia contro la libertà di stampa, in particolare quella ostile al governo e ancora in campo nel denunciare gli orrori commessi dall’IDF nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania parzialmente occupata illegalmente dai coloni.
Il ministro della Sicurezza Ben-Gvir e il suo collega Shlomo Karhi, ministro delle Comunicazioni, avevano già cercato di imporre ai membri dei media stranieri di ottenere l’autorizzazione preventiva della censura militare per pubblicare immagini della scena di un attacco missilistico. Una richiesta chiaramente illegale e infatti bloccata grazie all’intervento del Procuratore Generale Gali Baharav-Miara, con la quale il governo Netanyahu è in dichiarata guerra.
Ben-Gvir aveva anche chiesto al capo ad interim del servizio di sicurezza Shin Bet di intervenire contro le testate giornalistiche che “mettono a repentaglio la sicurezza nazionale” con i loro articoli.