"L'arma" di Teheran
Dov’è lo stretto di Hormuz e perché è fondamentale per l’Iran: la minaccia di chiuderlo e fermare i traffici di petrolio e Gnl

Potrebbe essere lo stretto di Hormuz “l’arma diplomatica” a disposizione dell’Iran per spingere Paesi occidentali, Europa e Stati Uniti in testa, a convincere Israele a terminare l’offensiva contro la Repubblica Islamica?
La minaccia iraniana su Hormuz
Una prima minaccia di chiudere lo stretto alla navigazione è arrivata giovedì tramite Behnam Saeedi, membro del Comitato per la sicurezza nazionale del Parlamento di Teheran.
“L’Iran ha numerose opzioni per rispondere ai suoi nemici e utilizza tali opzioni in base alla situazione. La chiusura dello stretto di Hormuz è una delle possibili opzioni per l’Iran“, ha affermato Saeedi citato dall’agenzia di stampa Mehr.
Parole simili sono arrivate anche da un altro parlamentare, Ali Yazdikhah, secondo cui l’Iran avrebbe continuato a consentire la libera navigazione nello Stretto e nel Golfo finché i suoi interessi nazionali non fossero a rischio. “Se gli Stati Uniti entrassero ufficialmente e operativamente in guerra a sostegno dei sionisti, l’Iran avrebbe il legittimo diritto di esercitare pressione sugli Stati Uniti e sui paesi occidentali per ostacolare il transito del loro commercio di petrolio”, ha affermato Yazdikhah.
Perché è importante lo stretto di Hormuz
Ma perché per il regime dell’Ayatollah Ali Khamenei lo stretto di Hormuz è una tale leva di pressione sugli alleati di Israele?
L’area è un corridoio marittimo di appena 33 chilometri nel suo punto più stretto, tra Iran e Oman, che collega il Golfo Persico con il Golfo dell’Oman e il Mar arabico.
È qui che transita la maggior parte del petrolio e del Gnl, il gas naturale liquido, esportato da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Iraq, Qatar e dallo stesso Iran.
Stando alla US Energy Information Administration nel 2024 da qui sono passati in media 20 milioni di barili di greggio al giorno, oltre a circa un quinto del commercio globale di Gnl, soprattutto dal Qatar
Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, lo Stretto di Hormuz è “la via d’uscita dal Golfo per circa il 25% delle forniture di petrolio a livello globale” e la sua “chiusura, anche per un tempo limitato, avrebbe un impatto importante sul mercato del petrolio e del gas”.
Già in passato il controllo dello stretto di Hormuz era stato utilizzato dal regime di Teheran come arma di ricatto: vi erano stati anche casi di sequestri di petroliere da parte dei Pasdaran, i Guardiani della rivoluzioni iraniani. Anche per questo nel corso degli ultimi anni Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno tentato di trovare altre rotte per bypassare Hormuz, anche tramite la costruzione di oleodotti.