L'operazione fuffa
Trump sbarca nella telefonia, lancia Trump Mobile e il suo primo smartphone: costa 499 dollari ma è un cinese “rimarchiato”

Non bastava la criptovaluta col suo nome. Per sfruttare il “brand” Trump i figli del presidente degli Stati Uniti, che gestiscono la Trump Organization, azienda che riunisce i molti affari del tycoon, hanno deciso di lanciarsi in un nuovo business: i servizi telefonici.
Con l’ennesima mossa volta a monetizzare la figura pubblica di Trump, a partire dal prossimo mese di agosto verrà lanciato Trump Mobile, compagnia telefonica ufficiale del presidente. Come reso noto dalla Trump Organisation, il principale piano tariffario offerto ai futuri clienti costerà 47,45 dollari al mese: la cifra è un riferimento al fatto che ‘The Donald’ è stato il Trump Organization, l’azienda che riunisce i molti affari.
Ma Trump Mobile non intende fermarsi a fornire semplicemente servizi telefonici: l’obiettivo annunciato è quello di entrare anche nel mondo della vendita di smartphone, producendone uno “fatto negli Stati Uniti”. Il “trumptelefono” stando alle prime posticce immagini diffuse sul sito ufficiale, sarà di colore dorato e dovrebbe costare 499 dollari. Il T1 Phone di Trump Mobile, questo per ora il suo nome, dovrebbe arrivare sul mercato nel prossimo autunno.
🚨 JUST IN: The launch of “Trump Mobile” has been announced by Eric Trump.
The phones will be made in the USA!
“It’s about time we bring products back to our great country.”
This comes on the 10Y anniversary of DJT’s 2016 campaign launch!
The mobile plans will offer a… pic.twitter.com/VWOFq9QWx1
— Eric Daugherty (@EricLDaugh) June 16, 2025
Diverse analisi di esperti del settore tech pongono però fortissimi dubbi sull’operazione, in particolare sulla trasparenza legata all’annuncio di uno smartphone “Made in Usa”. Al di là dell’aspetto posticcio dell’operazione, con un sito che sembra esser stato creato “last minute” e uno smartphone che appare come il rendering di un progetto su cui è stato semplicemente impresso il logo “Trump”, quello che appare più improbabile è l’annuncio di Trump Mobile di far arrivare sul mercato in pochi mesi uno “smartphone americano”, qualcosa che neanche un colosso come Apple può realizzare in un lasso di tempo così breve, non a caso affidandosi da anni alle fabbriche e alla manodopera cinese.
Per questo in molti sospettano che lo smartphone di Trump sia, e qui sta il paradosso per un presidente che con il governo di Pechino ha iniziato una guerra a suon di dazi, nient’altro che un telefono “Made in China” di fascia medio-bassa e per questo pagherà i dazi imposti dallo stesso presidente alla Cina. Il T1 Phone di Trump Mobile sarebbe un riadattamento del T-Mobile REVVL 7 Pro 5G prodotto dalla cinese Wingtech, o forse dell’Ulefone Note 18 Ultra 5G, quest’ultimo in vendita anche su Amazon. A cambiare, oltre all’estetica, è ovviamente il prezzo: parliamo di due smartphone disponibili a meno di 200 dollari, mentre il T1 Phone di Trump Mobile costerà 499 dollari, con un acconto di cento dollari.
Il “riadattamento” di smartphone cinesi, per quanto deprecabile dal punto di vista politico, è una operazione perfettamente legale: si tratta tecnicamente di un Odm, sigla che sta per Original Design Manufacturer. In sostanza una azienda occidentale, in questo caso la Trump Mobile, si rivolge ad un Odm cinese, come Wingtech, che ha in catalogo una serie di modelli base di smartphone già interamente progettati per la produzione di massa e che spesso vengono venduti a operatori telefonici senza il marchio dell’Odm per essere venduti col proprio brand. Prima di finire sul mercato vengono leggermente personalizzati, dal colore ai loghi, fino a leggeri ritocchi in alcuni specifiche hardware, mantenendo i costi al minimo.