L'identità svelata

Omicidio di Villa Pamphili, Rexal Ford era un nome falso: l’uomo arrestato in Grecia si chiama Francis Kaufmann

Cronaca - di Carmine Di Niro

16 Giugno 2025 alle 18:08

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Omicidio di Villa Pamphili, Rexal Ford era un nome falso: l’uomo arrestato in Grecia si chiama Francis Kaufmann

Si chiama Francis Kaufmann il cittadino statunitense fermato sull’isola greca di Skiatos venerdì 13 giugno, accusato dagli inquirenti della Procura di Roma di aver ucciso la figlia di 6 mesi e di aver nascosto il cadavere della madre tra i sentieri di Villa Pamphili, nella Capitale, sabato 7 giugno.

Il 46enne americano, che con sé aveva un passaporto a nome Rexal Ford, non era infatti chi diceva di essere: è stata l’Fbi, la polizia federale Usa, a comunicare agli investigatori italiani che quel documento era stato ottenuto da Kaufmann-Ford fornendo un nome fittizio.

Secondo quanto emerso l’uomo si era fatto rilasciare il documento con una sorta di autocertificazione e con quella identità l’uomo si presentava in giro, anche a Roma dove era giunto almeno da aprile e girovagava nel tentativo di produrre un film-documentario.

Resta invece senza una identità la donna che era con lui, madre della neonata che Kaufmann avrebbe ucciso e poi abbandonato a Villa Pamphili: i due, come emerso dalle indagini, erano stati fermati il 20 maggio scorso dalla polizia a Campo dei Fiori a Roma dopo una segnalazione di passanti che avevano visto Ford ubriaco picchiare la donna. Lei si presentò come Stella Ford, moglie di Rexal: è ormai chiaro che quell’identità fosse falsa.

Per gli inquirenti romani, l’indagine è affidata al al sostituto procuratore Antonio Verdi e all’aggiunto Giuseppe Cascini, la donna dovrebbe essere una 30enne origine russe o ucraine e i due avrebbero vissuto insieme a Malta.

Quest’ultimo dettaglio emerge da una testimonianza fornita da Oskar Christian, cantante e chitarrista di musica messicana noto con il nome di El Mariachi, che a Repubblica ha raccontato di aver vissuto nella casa della coppia a Malta. “Non posso credere che Rexal possa aver fatto una cosa del genere. Lui è un uomo di pace, un viaggiatore come me. Deve essergli successo qualcosa, forse si erano messi in giri strani. Lei era un genio dell’informatica, una sorta di hacker. Un Robin Hood della rete. Nemmeno Rexal sapeva bene quello che faceva”, sostiene l’uomo.

Secondo il musicista lui non ha mai mostrato segni di violenza nei confronti della moglie: “Erano una coppia bellissima, si amavano. Per questo non riesco a credere a quello che è successo. Non l’avrebbe mai uccisa. Il suo soprannome era Stella, ma non credo si chiamasse così. Mi pare fosse russa, o forse islandese, comunque del Nord Europa”.

16 Giugno 2025

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