È un cittadino americano
Madre e figlia morte a Villa Pamphili, fermato in Grecia il presunto killer: era scappato sull’isola di Skiatos

Svolta clamorosa nelle indagini sulla morte di madre e figlia, di nazionalità statunitense, trovate senza vita sabato 7 giugno nel giardino di Villa Pamphili a Roma.
Come riferito in primis dal Tg1, è stato fermato questa mattina in Grecia, sull’isola di Skiatos nel mar Egeo, il presunto assassino delle due. Si tratta di un cittadino americano di 46 anni, Rexal Ford, con precedenti penali negli Stati Uniti per episodi di violenza .
Nelle scorse ore gli investigatori guidati dalla Procura di Roma si erano messi sulle sue tracce dopo la pista emersa grazie anche alla segnalazione di un telespettatore di ‘Chi l’ha visto?’ dopo la messa in onda dei tatuaggi sul corpo della vittima.
“Era una bruttissima scena perché l’uomo era in uno stato evidente di alterazione, e strattonava la giovane donna nonostante avesse una bimba in braccio“, aveva riferito la persona che aveva contattato la trasmissione Rai raccontando di aver assistito ad un episodio avvenuto in zona Campo dei Fiori a Roma. La testimone aveva spiegato di aver segnalato l’aggressione alla polizia un mese fa e che la persona corrispondeva alla descrizione di altri testimoni che avevano visto la coppia con la bambina. Erano gli stessi protagonisti immortalati anche dalle immagini del mercatino di San Silverio, dove i tre trascorrevano le giornate per poi accamparsi a Villa Pamphili. Altri riscontri sono arrivati dalle telecamere delle mense dei poveri, dove l’uomo in una circostanza aveva lasciato le sue generalità.
Gli investigatori sono riusciti a risalire al numero di telefono di Ford, tracciandone poi ogni suo spostamento: il presunto killer non aveva mai gettato il telefono, tenendolo con sé fino in Grecia, a Skiatos, dove è stato bloccato. Proprio per i precedenti penali negli Usa, alla sua identificazione ha contribuito anche l’Fbi.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Antonio Verdi e dall’aggiunto Giuseppe Cascini, dovranno chiarire i suoi trascorsi in Italia e il legame con le due vittime: Ford avrebbe presentato la donna morta a Villia Pamphili come sua moglie.
L’autopsia effettuata domenica pomeriggio all’istituto di medicina legale non ha per ora chiarito le cause che hanno portato al decesso della donna, escludendo però il malore fatale provocato da una overdose di droghe classiche come eroina o cocaina. Diverso invece il referto dei consulenti medici nominati dalla Procura di Roma per la morte della piccola, avvenuta circa 4 giorni dopo quella della madre: il rapporto parla in questo caso di morte per strangolamento e di uno stato di forte denutrizione.
La conferenza della Procura
In una conferenza stampa organizzata dopo il fermo del 46enne Ford, il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi ha fornito ulteriori dettagli sulle indagini. Sullo statunitense fermato a Skiatos vi sono “robusti indizi di essere stato l’autore dell’omicidio della bambina trovata a poca distanza dalla madre a villa Pamphili sabato” e per questo gli inquirenti hanno già inviato un mandato di arresto europeo emesso dal gip.
Agli agenti che lo hanno fermato in Grecia Ford ha raccontato che la neonata morta a Villa Pamphili “era sua figlia”. Il 46enne fermato a Skiatos, secondo quanto ricostruito dalle indagini, era partito per la Grecia l’11 giugno con un volo da Fiumicino.
Pur essendo ad oggi ancora sconosciute le cause della morte della donna rinvenuta senza vita sabato scorso, per il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini “c’è un ragionevole sospetto che si sia trattato di un duplice omicidio”.
Quanto all’arrivo dei tre in Italia, “le prime tracce della famiglia in Italia sono ad aprile”, ha spiegato il procuratore aggiungendo però di non sapere le modalità di ingresso nel Paese.