Le indagini
Madre e figlia morte a Villa Pamphili, erano americane: ricercato un cittadino Usa, timori per una sua fuga all’estero

Una improvvisa quanto inaspettata svolta nelle indagini sulla madre e figlia trovate morte nel pomeriggio di sabato 7 giugno scorso a Roma, nei giardini di Villa Pamphili. Sarebbero infatti statunitensi la donna, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, e la neonata di circa 6 mesi, rinvenute senza vita da alcuni passanti.
A rivelarlo oggi è Il Messaggero, che riferisce come Squadra Mobile e agenti dello Sco, coordinanti dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto procuratore Antonio Verdi, siano arrivati alla svolta grazie a una segnalazione arrivata mercoledì sera al programma tv “Chi l’ha visto?“.
Un telespettatore della trasmissione condotta da Federica Sciarelli ha riferito di ricordare che, giorni prima del ritrovamento, aveva visto litigare animatamente una donna e un uomo non lontano da Villa Doria Pamphili.
“Una lite accesa e violenta tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine – osserva il quotidiano – Sul posto dunque era arrivata una volante della polizia che aveva identificato la donna e l’uomo. Tutto lascerebbe pensare che siano loro anche se le identità restano da confermare”. “L’uomo però è già fuggito all’estero e per questo già ieri è stato diramato, a scopo cautelare, a tutte le forze di polizia internazionali il suo nome – conclude ‘il Messaggero’ – È attualmente ricercato con l’accusa di duplice omicidio aggravato“.
Per gli inquirenti anche l’uomo ricercato è di nazionalità statunitense, mentre al momento non è chiaro allo stato attuale se sia il padre della neonata morta e fossero un nucleo familiare: su questo punto le indagini della Procura capitolina proseguono senza sosta, anche per capire d quanto tempo i tre fossero a Roma e in Italia.
L’autopsia invece, effettuata domenica pomeriggio all’istituto di medicina legale, non ha chiarito le cause che hanno portato al decesso della donna, escludendo però il malore fatale provocato da una overdose di droghe classiche come eroina o cocaina. Diverso invece il referto dei consulenti medici nominati dalla Procura di Roma per la morte della piccola, avvenuta circa 4 giorni dopo quella della madre: il rapporto parla in questo caso di morte per strangolamento e di uno stato di forte denutrizione.
Altro fattore che ha contribuito all’identificazione delle due vittime è stato l’uso da parte dei tre delle mense destinate ai poveri, in particolare quella di via San Silverio, alle spalle di San Pietro, non lontano dall’ingresso al parco dove i tre andavano a passare la notte: luoghi in cui è possibile fornire assistenza solo previa identificazione di chi chiede aiuto. Così l’uomo ha dovuto esibire il suo documento, finendo nel sistema.