La conferma della Cassazione

Per la strage di Cutro paga il meccanico di bordo

La Cassazione conferma: Gun Ufuk, 29 anni, sconterà 20 anni e non era lui al timone. La difesa: “Erronea applicazione della legge, manifesta illogicità della condanna”

Cronaca - di Angela Nocioni

12 Giugno 2025 alle 09:00

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AP Photo/Valeria Ferraro – Associated Press/LaPresse
AP Photo/Valeria Ferraro – Associated Press/LaPresse

L’unico condannato per la strage di Cutro è il meccanico di bordo. La Corte di Cassazione ha rigettato ieri il ricorso di Gun Ufuk, 29 anni turco. Lui, che non era neanche al timone al momento del naufragio all’alba del 26 febbraio del 2023, sta scontando venti anni di galera (dovrebbe anche fantasiosamente pagare allo Stato italiano tre milioni di multa). Dalle motivazioni di quella condanna risulta una “erronea applicazione della legge e una manifesta illogicità” ha ribadito ieri in Cassazione l’avvocato difensore Giancarlo Liberati.

Ma per l’Italia l’unico responsabile di quelle morti – 94 cadaveri trovati e 86 ingoiati dal mare, tra di loro decine di bambini – è lui che nel momento del naufragio stava seduto vicino al timone. Il peso di una strage provocata, secondo la stessa accusa, da una “repentina manovra posta in essere per riportare la barca al largo” l’abbiamo scaraventato su un ragazzo che, non essendo al timone, quella manovra di certo non l’ha fatta. “Il solo dato certo è che il soggetto che guidava il caicco era Guler Bayram e non Gun Ufuk” ha ricordato l’avvocato Giancarlo Liberati ai giudici. “Un primo dato con cui i giudici del merito non sembrano essersi confrontati è la precisa individuazione del soggetto che al momento del disastro era alla conduzione del caicco, vale a dire Guler Bayram. Sul punto appaiono concordi tanto le dichiarazioni di Khan Asif, Shah Muhammad Shariq e Rezapour Moghaddam Mojtaba, dichiarazioni riportate a pagg 19/31 sentenza di primo grado e completamente ignorate dalla sentenza d’appello” sta scritto nel ricorso. Guler Bayram però è morto anche lui affogato. E un capro espiatorio per la Strage di Stato serve, va benissimo se è un povero cristo turco.

Ricordiamocelo sempre che per il naufragio avvenuto a causa di una clamorosa omissione di soccorso dell’Italia nonostante da due giorni si sapesse del caicco Summer Love con la stiva stracolmo di persone – abbiamo condannato il meccanico di bordo. Ricordiamocelo sempre che, comodi comodi, tutti quelli che a Roma e in Calabria sapevano di quella barca tra le onde avvistata e segnalata da due giorni da Frontex, sono andati a letto quella notte e hanno aspettato a piedi asciutti che il caicco arrivasse da solo a riva col mare grosso. Ricordiamoci che quando quella stiva carica di persone s’è spezzata contro il fondale scoglioso della costa verso cui era con ogni evidenza diretta, noi, l’Italia, abbiamo lasciato un pescatore da solo a tirar fuori con le mani i corpi dall’acqua.

Ricordiamoci che quando i cadaveri di molti bambini sono stati messi in fila dentro bare di legno marroni molto più grandi di loro perché non c’erano abbastanza bare bianche in tutta la Calabria per contenerli tutti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non è andata a vedere quelle bare e ha detto: “Non siamo stati avvertiti che questa barca stava per affondare, nessuna comunicazione di emergenza ci è arrivata da Frontex”. Smentita e ammutolita da un documento ufficiale da Frontex: “C’erano due funzionari italiani nella sala di Monitoraggio di Frontex, uno della Guardia di finanza e uno della Guardia costiera ed erano in costante contatto con Roma”. Per quella strage – per la quale non ci si poteva scagliare sul capitano perché è morto in mare con gli altri annegati – è stato condannato a 20 anni un povero cristo che accettando il rito abbreviato al primo turno aveva detto al giudice: “Io ero solo il meccanico della barca, e ho barattato il pagamento del viaggio con il compito di macchinista per riparare il motore”.

12 Giugno 2025

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