Il caso
Violenze della polizia a Napoli nel 2001, la condanna della Cedu stabilisce risarcimento
Violata la convenzione europea dei diritti umani: la Corte ha stabilito che l’Italia dovrà risarcire un avvocato, allora giovane praticante, per i maltrattamenti subiti. I fatti di Napoli furono l’antipasto della macelleria messicana di Genova
Cronaca - di Frank Cimini

In tempi di politiche di governo fasciste, la Corte europea dei diritti dell’uomo ricorda che vi furono enormi violazioni anche all’epoca in cui l’esecutivo era di centrosinistra. L’Italia ha violato la Convenzione europea dei diritti umani per i maltrattamenti subiti da un avvocato praticante nella stazione di polizia Raniero il 17 marzo 2001 mentre a Napoli si teneva il Global Forum insieme a una manifestazione che lo contestava. Tutto ciò pochi mesi prima della macelleria messicana del G8 di Genova, dove fu il governo di centrodestra ad agire, con Gianfranco Fini seduto in cabina di regia.
La Corte europea dei diritti umani ha deciso che l’Italia dovrà versare a Andrea Cioffi, allora giovane praticante, 30 mila euro per danni morali. Cioffi, insieme a tante altre persone, venne prelevato da un ospedale di Napoli e trasferito in una stazione di polizia dove fu vittima di “trattamenti particolarmente odiosi”, come accertato dai tribunali nostrani. La condanna decisa dalla Cedu è complessiva perché riguarda anche le misure prese da diverse autorità, magistratura compresa, per assicurare che determinati atti siano puniti e non si ripetano. La Cedu ricorda che nonostante i tribunali italiani abbiano stabilito che maltrattamenti fisici e mentali in varie forme furono inflitti nelle stazioni di polizia per mano delle forze in divisa, la prescrizione dei reati ha impedito l’accertamento delle responsabilità penali e la punizione degli imputati in riferimento alla maggior parte dei fatti.
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La sentenza europea critica pure le decisioni dei giudici italiani sulla sospensione delle pene inflitte, la non iscrizione nel casellario giudiziario, ritenendo che non possano essere considerate adeguate di fronte alla gravità dei fatti commessi. Viene chiamata in causa anche l’inadeguatezza delle sanzioni disciplinari. Quello che accadde a Napoli fu l’antipasto del G8 di Genova dove la mancata collaborazione degli uomini in divisa fu decisiva per non individuare i responsabili di molte violenze ai danni dei manifestanti. È di stringente attualità il fatto che Filippo Ferri, condannato a 3 anni e 8 mesi, per l’episodio delle false molotov alla scuola Diaz, sia stato nominato con incarico dal primo giugno scorso questore di Monza. Nel silenzio generale, al di là di qualche interrogazione parlamentare in verità molto soft e almeno per ora senza risposta da parte del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. In tempi di decreto sicurezza, la sicurezza a Monza viene garantita da un questore pregiudicato il quale è stato ricompensato adesso per aver taciuto allora i nomi dei superiori che gli diedero le direttive.