La faida
Musk rompe con Trump, scontro sulla legge di bilancio dopo l’addio alla Casa Bianca: “Un disgustoso abominio”
Esteri - di Carmine Di Niro

Elon Musk, uscito con le ossa rotte (e un vero occhio nero) dai pochi mesi passati alla Casa Bianca come capo del Doge, il dipartimento per l’Efficienza del governo creato per tagliare almeno 2mila miliardi di spese statali, rompe clamorosamente e pubblicamente con Donald Trump.
I rapporti tra i due, col miliardario di origini sudafricane che ha avuto un ruolo chiave nel successo del tycoon finanziando la sua campagna elettorale con 200 milioni di dollari, al di là delle dichiarazioni di facciata nello Studio Ovale lo scorso venerdì, sono letteralmente esplosi.
Colpa della legge di spesa proposta dai Repubblicani, la “Big Beautiful Bill” l’aveva ribattezzata Trump, che in realtà farà aumentare il deficit americano di almeno 3mila miliardi di dollari in 10 anni, soprattutto per tagliare le tasse ai più ricchi: una proposta di budget che Musk aveva già in un primo momento criticato apertamente su X, sancendo la spaccatura con il presidente Trump.
Ma il Ceo di Tesla e SpaceX ha voluto ribadire il suo concetto con un post ancora più aggressivo e definitivo: “Mi dispiace, ma non ne posso più. Questa enorme, scandalosa, spropositata legge di spesa del Congresso è un abominio disgustoso. Vergogna a chi l’ha votata: sapete di aver sbagliato. Lo sapete”, ha scritto sul proprio profilo X Musk.
I’m sorry, but I just can’t stand it anymore.
This massive, outrageous, pork-filled Congressional spending bill is a disgusting abomination.
Shame on those who voted for it: you know you did wrong. You know it.
— Elon Musk (@elonmusk) June 3, 2025
Di fronte alle critiche la Casa Bianca almeno pubblicamente non fa una piega: “Il presidente sa già dove si colloca Elon Musk su questo disegno di legge, questo non cambia la sua opinione. È un disegno di legge importante e bellissimo e lui lo sostiene”, ha detto la portavoce Karoline Leavitt. Il testo è stato approvato il 22 maggio dalla Camera con un solo voto di scarto dopo forti pressioni arrivate proprio da Trump. Ora dovrà essere discusso al Senato, dove alcuni Repubblicani hanno già detto di voler introdurre delle modifiche.
Uno scontro accesso dovuto chiaramente anche al risentimento personale di Musk, che nelle scorse ore ha visto cancellare anche la nomina dell’amico Jared Isaacman alla guida della Nasa, ma che va oltre le “semplici scaramucce”: Trump aveva creato per il suo finanziatore un apposito dipartimento, il Doge, per esaudire il desiderio di qualsiasi iperliberista, ovvero un “welfare state” ridotto all’osso con taglia per miliardi alle spese, mentre la prima “finanziaria” che uscirà dalla Casa Bianca è all’insegna di un ulteriore aumento del deficit Usa.