Serie A

Napoli campione d’Italia: il quarto Scudetto è il capolavoro di Antonio Conte

2 a 0 al Cagliari all'ultima di una stagione tiratissima. Non basta all'Inter la vittoria a Como nel testa a testa finale. Azzurri in testa per 20 su 38 giornate di Campionato

News - di Antonio Lamorte

23 Maggio 2025 alle 23:07

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Napoli players celebrate winning their fourth Scudetto after the Serie A EniLive football match between Napoli and Cagliari at the Diego Armando Maradona stadium in Naples, Italy – Friday 23 May 2025 – Sport Soccer ( Photo by Alfredo Falcone/LaPresse )
Napoli players celebrate winning their fourth Scudetto after the Serie A EniLive football match between Napoli and Cagliari at the Diego Armando Maradona stadium in Naples, Italy – Friday 23 May 2025 – Sport Soccer ( Photo by Alfredo Falcone/LaPresse )

È il Napoli la squadra campione d’Italia della stagione 2024/2025. 82 punti contro gli 81 dell’Inter dopo la doppia sfida in contemporanea dell’ultima giornata di campionato, il secondo Scudetto in due anni e nella gestione del presidente Aurelio De Laurentiis. Decisiva la vittoria per 2 a 0 nell’ultima partita di campionato contro il Cagliari, un’impresa quella della squadra di Antonio Conte che non partiva favorita a inizio stagione. Non è bastata la vittoria dell’Inter a Como. Il sorpasso sulla capolista all’ultima giornata si era verificato soltanto quattro volte nella storia della Serie A. I nerazzurri si concentrano alla finale di Champions League di sabato 31 maggio contro il Paris Saint Germain.

La stagione era cominciata in maniera completamente diversa per le due contendenti. L’Inter con il tricolore sul petto, alla quarta stagione con Simone Inzaghi in panchina, una continuità di gioco che da anni la rendeva non solo la squadra più attrezzata per vincere il campionato ma anche una delle pretendenti più strutturate per la Champions League, appena due stagioni fa sfiorata nella finale persa contro il Manchester City di Pep Guardiola. A Napoli invece era arrivato in panchina Antonio Conte, uno degli allenatori italiani più vincenti di sempre ma anche in un momento delicato dopo l’ultima esperienza non esaltante al Tottenham. “Amma faticà!”, l’imperativo dell’allenatore dopo una stagione disastrosa: dopo il terzo Scudetto vinto nella stagione 2022/2023, il Napoli si era classificato decimo nella stagione successiva, fuori da ogni competizione europea, con un gruppo stremato e demotivato.

L’allenatore salentino ha ricompattato il gruppo e garantito per la permanenza del capitano Giovanni Di Lorenzo e del fuoriclasse georgiano Khvicha Kvaratskhelia. Salutato l’attaccante nigeriano Victor Osimhen, a Napoli erano arrivati il difensore Alessandro Buongiorno, l’esterno Alessandro Spinazzola, i centrocampisti scozzesi Scott McTominay e Billy Gilmour, l’attaccante brasiliano David Neres e quello belga Romelu Lukaku – quest’ultimo, un fedelissimo dell’allenatore pugliese con il quale aveva vinto la Serie A all’Inter. Nonostante una sconfitta pesantissima all’esordio in casa del Verona – 3 a 0 alla prima di campionato – e l’uscita al primo turno dalla Coppa Italia, il Napoli aveva trovato le misure: una squadra solida, non sempre spettacolare ma capace di lottare su ogni pallone e fino all’ultimo in ogni partita. L’obiettivo principale della stagione era ritrovare la qualificazione in Champions League.

Si articolava in maniera diversa invece l’annata dell’Inter, motivata ad andare in fondo a tutte le competizioni in virtù di campioni affermati in rosa, di una panchina più lunga, delle maggiori esperienza e continuità di gioco e di gruppo. A gennaio il possibile turning point per il Napoli con la cessione inaspettata e improvvisa di Kvaratskhelia, considerato il fuoriclasse della squadra, per circa 70 milioni di euro al Paris Saint Germain. Non all’altezza il mercato in entrata con gli arrivi di Philip Billing e Noah Okafor, considerati anche i frequenti e duri infortuni che dalla metà alla fine della stagione hanno falcidiato la rosa del Napoli.

Sorprendentemente è risultato essere proprio questo il momento più brillante della squadra di Conte, con una serie di sette vittorie consecutive inaugurata a metà dicembre e continuata fino a fine gennaio con le due partite più avvincenti ed emblematiche degli Azzurri in campionato: la vittoria per 3 a 2 in casa dell’Atalanta e quella per 2 a 1 allo Stadio Diego Armando Maradona contro la Juventus. Dopo due pareggi e una sconfitta, il Napoli si presentava allo scontro diretto con l’Inter da sfavorita, era finita 1 a 1 con gol di Billing negli ultimi minuti della gara proprio come 1 a 1 era finita all’andata a San Siro.

I nerazzurri di Milano intanto vivevano di alti e bassi: innescavano un momento complicato con un pareggio subito in rimonta a Parma, si qualificavano alla semifinale di Champions League superando il Bayern Monaco ma perdevano a Bologna e in casa con la Roma e subivano un durissimo 3 a 0 in semifinale di Coppa Italia contro il Milan. Lo spettacolare e memorabile doppio confronto in semifinale di Champions contro il Barcellona ha rinvigorito la squadra di Inzaghi che però nel frattempo si era fatta sorpassare in campionato dal Napoli a fine aprile. Alla terzultima di campionato il pareggio della squadra partenopea con il Genoa in casa ha permesso ai nerazzurri di accorciare le distanze a un punto. Con tutte le loro polemiche su arbitraggio e VAR, i due pareggi della penultima giornata – del Napoli a Parma e dell’Inter in casa con la Lazio – non hanno spostato gli equilibri.

Tutto rimandato all’ultima di campionato: Napoli-Cagliari e Como-Inter, due squadre in lotta per lo Scudetto contro due squadre che non avevano più nulla da chiedere a questo campionato. In caso di fine del campionato a pari punti, si sarebbe andati allo spareggio visto il doppio pareggio negli scontri diretti tra le due contendenti. Pronti e via e il Napoli sottoponeva un generoso Cagliari a alla pressione prevista. A segnare per prima però era l’Inter, con Stefan De Vrij. Arrivava a fine prime tempo il vantaggio del Napoli con una prodezza balistica e aerobica, in semi rovesciata, di McTominay. All’inizio del secondo tempo il gol di Romelu Lukaku, 2 a 0. Inutile, in quegli stessi momenti, la seconda rete dell’Inter a Como di Joaquin Correa.

È la vittoria di Antonio Conte, allenatore che si rilancia dopo alcuni anni in sordina: è tornato in Italia e alla prima stagione ha vinto lo Scudetto. È la vittoria di Lukaku, attaccante considerato al capolinea capace di un’ultima stagione da calciatore decisivo e protagonista. È la vittoria di McTominay, miglior calciatore del campionato con 12 gol e sei assist. È la vittoria di De Laurentiis, che dopo una stagione disastrosa ha cambiato tutto scegliendo un fuoriclasse in panchina e facendo un passo indietro dal punto di vista mediatico e investendo sul mercato. È la vittoria di calciatori non sempre in prima pagina che dopo un’annata sotto le aspettative erano stati giudicati inadeguati. Il Napoli è stato in vetta per 20 delle 38 giornate di Campionato.

23 Maggio 2025

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