Le indagini e i media

Garlasco, l’avvocato di Andrea Sempio: “Chi ha ucciso Chiara Poggi? Non Stasi, è stato un sicario”

Il legale ha anche un'idea sul mandante, è estremamente critico con le indagini: "Io sono arrabbiato. Mi dà fastidio che diano per scontate cose che non lo sono"

Cronaca - di Redazione Web

23 Maggio 2025 alle 11:46

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Avvocato Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, alla Caserma dei Carabinieri Montebello per tes del dna in relazione al caso Garlasco – Milano, Giovedì 13 Marzo 2025 (Foto Claudio Furlan/Lapresse) Andrea Sempio accompanied by his lawyers to the Montebello Carabinieri caserma for dna tests in connection with the Garlasco case – Milan, Thursday, March 13, 2025 (Photo Claudio Furlan/Lapresse)
Avvocato Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, alla Caserma dei Carabinieri Montebello per tes del dna in relazione al caso Garlasco – Milano, Giovedì 13 Marzo 2025 (Foto Claudio Furlan/Lapresse) Andrea Sempio accompanied by his lawyers to the Montebello Carabinieri caserma for dna tests in connection with the Garlasco case – Milan, Thursday, March 13, 2025 (Photo Claudio Furlan/Lapresse)

Per l’avvocato difensore di Andrea Sempio a uccidere Chiara Poggi a Garlasco non è stato il suo assistito né Alberto Stasi, compagno della vittima condannato in via definitiva. “Per me è stato un sicario”, ha detto a Il Corriere della Sera. E ha un’idea sul mandante, “ma me la tengo”. Massimo Lovati, difensore con Angela Taccia, 73 anni, penalista di Vigevano con un’esperienza pluridecennale. Concepisce la Procura come l’avversario.

Per l’avvocato sia l’impronta sul muro di casa che il dna sulle unghie della vittima hanno “scarsissima valenza”. Anzi per l’avvocato difensore “quella non è l’impronta di Sempio, io contesto che lo sia. Contesto radicalmente la consulenza come ho già contestato quella del dna. Possono metterci anche Gesù Cristo e io lo contesto perché sono come San Tommaso, per credere devo vedere”. Ha definito “cose insignificanti, ultronee, depistanti” le pubblicazioni di Sempio nel giorno della condanna di Stasi.

Ha fatto molto discutere la decisione di Sempio di non andare all’interrogatorio cui era stato invitato. “Mancava un requisito formale. Ma è stato un bene che non sia andato, così almeno hanno svelato quello che dovevano svelare. Se si presentava lo prendevano alla sprovvista e magari gli facevano delle domande suggestive”.

Ha dichiarato di non apprezzare la maniera in cui è condotta l’indagine. “Io sono arrabbiato. Mi dà fastidio che diano per scontate cose che non lo sono. La notizia doveva essere data in un altro modo. Dovevano dire: i consulenti della procura hanno pensato che ci sono delle corrispondenze fra i reperti e le impronte di Sempio”.

23 Maggio 2025

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