La nuova indagine

Delitto di Garlasco, interrogatori per Sempio, Stasi e Marco Poggi: ma il nuovo indagato non si presenta in Tribunale

Cronaca - di Redazione

20 Maggio 2025 alle 15:25

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Delitto di Garlasco, interrogatori per Sempio, Stasi e Marco Poggi: ma il nuovo indagato non si presenta in Tribunale

La Procura di Pavia scopre le sue carte sulle indagini per il delitto di Chiara Poggi, l’omicidio avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007 e che ha visto condannato in via definitiva l’allora fidanzato della 26enne, Alberto Stasi, a 16 anni di carcere.

Secondo l’indagine-bis sul delitto, che vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, Marco Poggi, Sempio quel giorno si trovava nella villetta di via Pascoli. Secondo gli inquirenti contro Sempio non vi sarebbe solo l’esame del Dna sotto le unghie della vittima, ma altri elementi che lo geolocalizzerebbero sulla scena del crimine.

Quella odierna è una giornata chiave per la nuova inchiesta. Il procuratore aggiunto Stefano Civardi e la pm Valentina De Stefano hanno convocato per un interrogatorio fissato stamattina Sempio, che in quanto indagato potrà avvalersi della facoltà di non rispondere, e Alberto Stasi, quest’ultimo sentito come “testimone assistito”, mentre a Venezia sarà ascoltato dal pubblico ministero Giuliana Rizza Marco Poggi.

Sempio non si presenta

Dopo ore di attesa è arrivato però il colpo di scena. Sempio infatti non si è presentato in Tribunale e non risponde dunque alle domande del procuratore aggiunto Stefano Civardi.

Eloquente il messaggio tramite una “storia” su Instagram del suo avvocato, Angela Taccia, che lo difende insieme al collega Massimo Lovati. “Guerra dura senza paura. CPP we love you“, scrive assieme ad un cuoricino blu. L’allusione è al codice di procedura penale e, secondo Repubblica, all’articolo 375 comma 4.

A questo si sono appigliati infatti i legali per non comparire in Tribunale. Secondo gli avvocati di Sempio non sarebbero stati rispettati i termini di notifica per la presentazione, dunque è diritto dell’indagato non rispondere all’invito per l’interrogatorio.

Tesi confermata poi da Lovati: “Atto nullo, lo abbiamo comunicato alla procura. L’invito non conteneva l’avvertenza alla lettera D dell’articolo 375 del codice di procedura penale”.

L’interrogatorio di Stasi

Diversamente è andato invece l’interrogatorio di Stasi, sentito oggi come testimone assistito nell’ambito della nuova chiesta. “Non posso dire nulla sugli argomenti chiesti, posso dire che abbiamo risposto a tutte le domande e che siamo contenti di essere venuti. Siamo molto soddisfatti, ho grande fiducia a rispetto per chi indaga”, ha detto Antonio De Rensis, legale dell’allora fidanzata di Chiara Poggi e unico condannato per il suo omicidio.

Stasi, ha aggiunto il suo legale al termine delle oltre due ore di interrogatorio, “è rispettoso della condanna e sereno e fiducioso in questa inchiesta”

L’inchiesta su Sempio

Gli inquirenti sarebbero convinti che Sempio non era fuori Garlasco quella mattina, come emerso dal famoso biglietto del parcheggio “prova” della sua assenza dalla cittadina: convinzione riemersa con maggiore forza dopo il malore avuto dalla madre di Sempio durante l’interrogatorio in cui i magistrati le fecero il nome di un vigile del fuoco, Antonio, forse in grado di “riscrivere la storia” relativi all’alibi di Andrea Sempio.

Il tutto in attesa dei risultati dell’incidente probatorio su quella traccia genetica che ha di fatto riaperto il caso, ovvero il Dna trovato sotto le unghie di Chiara e che per la Procura appartiene a Sempio: nelle prossime settimane saranno chiamati a fornire il proprio Dna Stefania e Paola Cappa, le due cugine di Chiara Poggi, l’allora migliore amico di Alberto Stasi, Marco Panzarasa, che all’epoca del delitto aveva accesso al suo computer. Ma anche i tamponi di Alessandro Biasibetti, oggi diacono, di Roberto Freddi e Mattia Capra, amici dell’indagato Andrea Sempio e già sottoposti a perquisizione mercoledì 14 maggio, Marco Poggi, il fratello minore della vittima, e i carabinieri, medici e paramedici che il 13 agosto 2007 entrarono nella villetta di via Pascoli senza indossare i guanti.

L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, ha preso la strada della convinzione che il delitto sia stato commesso non da una ma da più persone, tra cui Andrea Sempio, l’amico del fratello della 26enne assassinata

di: Redazione - 20 Maggio 2025

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