L’anticipazione del Tg1
Delitto di Garlasco, la nuova pista nelle indagini: “Impronta di Sempio vicino al corpo di Chiara Poggi”

La notizia la rivela in esclusiva il Tg1, che cita il contenuto della perizia disposta dalla Procura di Pavia che indaga nuovamente sull’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa il 13 agosto del 2007 dall’allora fidanzato Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione.
Ci sarebbe un’impronta di Andrea Sempio, all’epoca amico di Marco Poggi, il fratello di Chiara, accanto al cadavere della ragazza uccisa nella villetta della famiglia in via Pascoli a Garlasco.
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Ulteriori dettagli li fornisce Repubblica, citando la relazione del 9 luglio del 2020 dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano. L’impronta è “il contatto papillare n.33, evidenziato dall’UV”, sporca di sangue e lasciata sul muro prima che Chiara Poggi venisse abbandonata a scivolare sulle scale che portavano al seminterrato della villetta di Garlasco.
Per i carabinieri già cinque anni fa era “logico-fattuale l’impronta sulla parete delle scale appartenga all’assassino”.
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Impronta, fa sapere il telegiornale della rete ammiraglia della Rai, di cui si sarebbe parlato nel corso dell’interrogatorio di Alberto Stasi a Pavia e nell’audizione di Marco Poggi a Venezia Stasi è stato ascoltato dai pm come testimone assistito nell’ambito della nuova chiesta. “Non posso dire nulla sugli argomenti chiesti, posso dire che abbiamo risposto a tutte le domande e che siamo contenti di essere venuti. Siamo molto soddisfatti, ho grande fiducia a rispetto per chi indaga”, ha detto Antonio De Rensis al termine dell’interrogatorio durato due ore.
Unico a non presentarsi all’interrogatorio è stato proprio il nuovo indagato nell’inchiesta, Andrea Sempio. Secondo i suoi legali Angela Taccia e Massimo Lovati, l’invito era “nullo”. Secondo gli avvocati di Sempio non sarebbero stati rispettati i termini di notifica per la presentazione, dunque è diritto dell’indagato non rispondere all’invito per l’interrogatorio.
“Ora ci attendiamo una nuova convocazione – ha aggiunto Lovati – con l’avvertimento previsto dal codice e che manca in quello ricevuto. Se poi non dovessimo presentarci ancora” c’è sempre la carta del gip che potrà disporre “l’accompagnamento coattivo”. Il difensore, nel ribadire che “non c’è nulla di nuovo” rispetto alla vecchia inchiesta ha aggiunto: “Mi aspetto, anzi voglio in fretta una richiesta di archiviazione”.
Gli inquirenti sarebbero convinti che Sempio non era fuori Garlasco quella mattina, come emerso dal famoso biglietto del parcheggio “prova” della sua assenza dalla cittadina: convinzione riemersa con maggiore forza dopo il malore avuto dalla madre di Sempio durante l’interrogatorio in cui i magistrati le fecero il nome di un vigile del fuoco, Antonio, forse in grado di “riscrivere la storia” relativi all’alibi di Andrea Sempio.
L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, ha preso la strada della convinzione che il delitto sia stato commesso non da una ma da più persone, tra cui Andrea Sempio, l’amico del fratello della 26enne assassinata.