Agguato a Madrid
Ucciso a Madrid Portnov, l’ex consigliere del presidente ucraino filorusso Yanukovich: Mosca accusa Zelensky

Una morte sospetta visto il “profilo” della vittima, che fa pensare al coinvolgimento dei servizi segreti ucraini.
È il giallo riguardante Andriy Portnov, avvocato e politico ucraino, in passato collaboratore del presidente Viktor Yanukovich, ucciso mercoledì mattina a colpi di pistola in un agguato avvenuto a Pozuelo de Alarcón, località alle porte della capitale Madrid.
Portnov sarebbe stato ucciso da sicari, uno o due killer, nei pressi della scuola americana dove l’ex politico ucraino stava portando i figli: l’avvocato 52enne era alla guida di una Mercedes quando poco dopo le 9 del mattino è stato raggiunto da almeno cinque colpi di arma da fuoco, ma la dinamica dei fatti è ancora in fase di ricostruzione.
🔴 #Directo | Tiroteo en Pozuelo
La Policía busca al asesino de Andriy Portnov: la víctima fue tiroteada tras dejar a sus hijos en el colegio https://t.co/5cBVgLdqdJ pic.twitter.com/H66E2vp1lf
— 20minutos.es (@20m) May 21, 2025
Il suo nome figurava nella lista dei “nemici” dell’Ucraina stilata dal sito Mirotvorets, diversi dei quali sono stati uccisi dopo lo scoppiare del conflitto nel Paese a seguito dell’invasione russa del febbraio 2022. Portnov era al suo interno sin dal 2015 perché considerato “traditore della patria”.
In passato Portnov era stato il principale avvocato del team di Yulia Tymoshenko dal 2005 al 2020, poi consigliere per le questioni giudiziarie dell’ex presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovich, costretto alla fuga in Russia dopo la rivoluzione di Euromaidan del 2014.
Portnov era invece rimasto in Ucraina fino al giugno 2022, Paese da cui scappò attraverso un valico di frontiera nella regione della Transcarpazia. L’ex consigliere di Yanukovich era stato inserito nella lista nera dell’Unione Europea per uso improprio di fondi statali e violazioni dei diritti umani in Ucraina ma poi assolto dalle accuse: era anche indagato dai servizi segreti ucraini per i suoi rapporti col regime russo.
Non sorprende dunque che da Mosca si tiri in ballo possibili responsabilità ucraine sulla morte di Portnov. L’ambasciatore generale del ministero degli Esteri russo Rodion Miroshnik ha detto all’agenzia russa Tass che Portnov avrebbe potuto avere informazioni compromettenti sui legami tra le attuali autorità ucraine e l’amministrazione Yanukovich, che Kiev avrebbe voluto nascondere.
Le informazioni “di cui disponeva Portnov avrebbe potuto compromettere qualcuno tra quelli che oggi detengono il potere, perché tutti loro, a cominciare da Zelensky e da tutta una serie di altri personaggi che oggi fanno parte della sua cerchia, avevano rapporti diretti, a volte molto stretti, con l’amministrazione Yanukovich e con altri funzionari che oggi sono considerati ‘tossici'”, ha insinuato il diplomatico. “La diffusione di questo tipo di informazioni avrebbe potuto avere ripercussioni negative sullo stesso Zelensky, sulla sua cerchia e su alcune persone che oggi sono al potere e prendono attivamente le distanze dal precedente governo, definendolo ‘traditore’ o ‘oligarchia’”, ha aggiunto, affermando che è “improbabile che altri paesi o altre figure fossero così interessati a mettere a tacere Portnov”.