L'offensiva israeliana
Gaza sotto attacco israeliano, è l’operazione “Carri di Gedeone”: i tank avanzano nella Striscia, Hamas apre a negoziati

L’operazione “Carri di Gedeone” è iniziata con tutta la sua potenza di fuoco mortale. L’esercito israeliano sin dalla notte tra venerdì e sabato ha attaccato diverse città della Striscia di Gaza, da nord a sud dell’enclave palestinese, con massicci bombardamenti.
Attacchi che hanno seguito quelli intesi già compiuti nelle ultime 48 ore e che hanno provocato la morte di oltre 200 palestinesi. Supporto aereo che serve da copertura ai veicoli militari blindati israeliani che stanno avanzando nell’enclave, a sud-est di Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale.
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Azione militare che rientra nella nuova operazione “promessa” dal governo di Benjamin Netanyahu, che non nasconde ma anzi parla apertamente della volontà di distruggere e invadere militarmente tutta la Striscia di Gaza per occuparla a tempo indeterminato, costringendo i due milioni di palestinesi a lasciare la loro terra, senza chiarire poi dove.
L’offensiva segue una stretta sulla Striscia che va avanti da due mesi, da quando il 2 marzo scorso Israele ha impedito l’accesso di aiuti umanitari nel territorio governato da Hamas: al termine del cessate il fuoco l’IDF ha quindi allargato quella che chiama impropriamente “zona cuscinetto”, aumentando così i territori sotto il suo totale controllo ed evacuando la popolazione palestinese.
L’altro obiettivo è quello di spingere Hamas a cedere alle richieste del governo. Proprio oggi il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato in una nota diffusa dal suo ufficio che la delegazione di Hamas a Doha, ha annunciato la ripresa dei negoziati sull’accordo per la liberazione degli ostaggi.
Un alto funzionario di Hamas, Taher al-Nono, ha confermato che l’organizzazione partecipa a un “nuovo ciclo di colloqui” e che le parti stanno discutendo “di tutte le questioni, senza condizioni preliminari”.
La nuova offensiva israeliana è stata condannata dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. “Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco permanente, ora”, ha detto Guterres ai leader riuniti a Baghdad per un vertice della Lega Araba. “Sono allarmato dai piani riferiti da Israele di espandere le operazioni di terra e non solo”, le sue parole.
Nel frattempo l’emittente Usa Nbc, citando proprie fonti, rivela che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump starebbe lavorando a un piano per trasferire in modo permanente un milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia. L’amministrazione Usa ne avrebbe discusso con la leadership di Tripoli: in cambio della disponibilità, potrebbero essere rilasciati miliardi di dollari di fondi libici “congelati” oltre dieci anni fa. Al momento, hanno precisato le fonti, non è stato raggiunto alcun accordo definitivo e Israele è stato informato.