A Prato di Correggio
Uccisa in casa, fermato l’ex fidanzato di Daniela Coman: “È stata attirata con l’inganno e soffocata”
La vittima aveva 48 anni, di origini rumene. Era tornata a prendere le sue cose. L'uomo accusato di omicidio premeditato aggravato
Cronaca - di Redazione Web

Arrestato il compagno di Daniela Coman, la donna trovata morta in un’abitazione a Prato di Correggio. L’accusa all’uomo, italiano di 45 anni, è di omicidio premeditato aggravato in quanto “commesso su vittima che sottoponeva ad atti persecutori”. Secondo quanto ricostruito i due avevano avuto una relazione che però era finita. Questa mattina si è tenuta una conferenza stampa con i Carabinieri e il procuratore di Reggio Emilia Gaetano Calogero Paci. Sul cadavere è stata disposta l’autopsia.
Coman aveva 48 anni, di origini rumene. Era stata trovata senza vita nel letto dell’appartamento dove aveva convissuto con l’uomo nella notte tra mercoledì e giovedì. Le forze dell’ordine erano intervenute sul posto dopo l’allarme lanciato dalla sorella e dal suo ex fidanzato, padre del loro unico figlio, con cui la donna era rimasta in buoni rapporti. Per entrare nell’appartamento le forze dell’ordine hanno forzato la porta. Secondo la ricostruzione del procuratore la donna era andata nell’abitazione per riprendere le sue cose. L’uomo l’avrebbe richiamata per dirle che in un pc e in una macchina fotografica c’erano delle foto del figlio 11enne che la donna aveva avuto dall’ex marito.
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“Senza la denuncia queste vicende non emergono – l’appello lanciato dal procuratore – , rimangono sommerse in un ambito che ripeto, diventa difficile da esplorare, perché possono esserci tante ragioni che possono indurre una persona a non denunciare, ragioni legate sia al rapporto affettivo con la vittima, nella stragrande maggioranza dei casi, sia alla difficoltà di portare a conoscenza fuori dal proprio ambito relazionale queste vicende dolorose e certamente drammatiche”.
L’uomo in un primo momento era risultato irrintracciabile. Era stato fermato in provincia di Modena alla guida di un’automobile. Gli inquirenti dopo l’interrogatorio hanno emesso il provvedimento di custodia cautelare in carcere a Reggio Emilia. “È un soggetto che ha diversi precedenti penali tutti trattati dall’autorità giudiziaria di Modena e che, per sua stessa ammissione, da oltre 20 anni fa uso di sostanze stupefacenti ma anche di alcol – ha detto Paci – Non ha mai avuto un lavoro stabile e ha vissuto, secondo le fonti acquisite, facendosi sostenere economicamente da persone con cui ha avuto precedenti relazioni di tipo affettivo”.
Il procuratore ha parlato di atti persecutori che rientrano nel quadro dell’articolo 612 bis. Secondo la ricostruzione fornita in conferenza stampa la vittima sarebbe stata attirata con l’inganno presso l’appartamento e soffocata. L’uomo, che in un primo momento si era avvalso della facoltà di non rispondere, avrebbe fornito una confessione secondo la quale avrebbe ucciso la donna perché gli avrebbe fatto lasciare la precedente compagna che lo sosteneva anche economicamente. Il fermo è stato disposto dalla pm Valentina Salvi. L’uomo è in carcere a Reggio Emilia.