La guerra commerciale
Dazi, l’Europa prepara contromisure per 100 miliardi contro Trump: nel mirino Boeing, smartphone, auto e l’agroalimentare

Mentre Keir Starmer e Donald Trump sono prossimi a firmare un accordo commerciale per superare i dazi imposti dagli Stati Uniti al Regno Unito, una intesa che al momento riguarda più un “annacquamento” delle tariffe reciproche che un vero e proprio trattato bilaterale di libero scambio, l’Unione Europa tira dritto nella sua contro-offensiva nei confronti della guerra commerciale imposta da Washington.
La Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha stilato una nuova maxi-lista di controdazi come risposta alle “tariffe reciproche” e sulle auto annunciate da Trump, in pausa fino a luglio.
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Il 9 aprile scorso gli Stati Uniti avevano annunciato una sospensione di 90 giorni del dazio specifico dell’Ue del 20%, lasciando in vigore un dazio del 10%. In risposta il 14 aprile l’Unione aveva a sua volta sospeso per 90 giorni una serie di contromisure pianificate contro i dazi statunitensi sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’Ue (i primi decisi da Trump), per lasciare spazio ai negoziati. Attualmente però ben 379 miliardi di euro di esportazioni dell’Ue verso gli Stati Uniti (pari al 70% delle esportazioni dell’Ue verso gli Usa) sono soggetti a nuovi dazi (inclusi quelli sospesi) dall’insediamento della nuova amministrazione Trump.
Un elenco, in consultazione pubblica fino al 10 giugno e che potrà rivisto e approvato dai Paesi membri, che include prodotti simbolo dell’export americano: dalle carni bovine e suine al merluzzo dell’Alaska, dai suv e pick-up agli aeromobili legati alla produzione Boeing, fino al bourbon, il whiskey statunitense che prende il nome dalla omonima contea del Kentucky. Quest’ultimo in particolare era stato escluso dalle prime contromisure su insistenza dell’Italia e della Francia per il rischio di dazi sui vini, importati negli Usa dall’Europa.
Nella infinita lista con migliaia di prodotti elencati compare anche il codice 8517.13.00, quello relativo agli smartphone: a essere colpiti sarebbero anche gli iPhone della Apple.
Una risposta che vale 95 miliardi di euro e che scatterà in caso di mancata intesa con l’amministrazione Trump. Inoltre la Commissione valuta anche restrizioni su alcune esportazioni verso gli Usa, rottami di acciaio e prodotti chimici, per altri 4,4 miliardi: ma sul tavolo ci sono anche possibili misure che potrebbero coinvolgere i giganti del settore Tech.
Dazi che, come affermato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, “stanno già avendo un impatto negativo sulle economie globali. L’Unione Europea rimane pienamente impegnata a trovare soluzioni negoziate con gli Stati Uniti. Riteniamo che si possano concludere buoni accordi a vantaggio dei consumatori e delle imprese su entrambe le sponde dell’Atlantico. Allo stesso tempo, continuiamo a prepararci a tutte le possibilità e la consultazione avviata oggi ci aiuterà a orientarci in questo lavoro necessario”.
Commissione che ha anche reso noto l’intenzione di presentare ricorso formale al WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio, contro gli Stati Uniti e i dazi annunciati da Trump. “L’Ue è fermamente convinta che questi dazi rappresentino una violazione palese delle regole fondamentali del WTo”, si legge in una nota dell’esecutivo europeo. “L’obiettivo è riaffermare che le norme concordate a livello internazionale sono importanti e non possono essere ignorate unilateralmente da alcun membro del WTO, compresi gli Usa”.