L'ultima battaglia

Trump colpisce ancora, dazi al 100% sui film girati all’estero: la Casa Bianca attacca la “nemica” Hollywood

Cinema - di Redazione

5 Maggio 2025 alle 16:41

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Trump colpisce ancora, dazi al 100% sui film girati all’estero: la Casa Bianca attacca la “nemica” Hollywood

Donald Trump ha trovato un nuovo bersaglio della sua guerra commerciale a suon di dazi: Hollywood. Il presidente degli Stati Uniti ha infatti annunciato via social, sul suo account Truth, dazi al 100 per cento sulle pellicole prodotte “in terra straniera”.

Film che sarebbero per il tycoon addirittura “una minaccia alla sicurezza nazionale”. Per questo Trump ha ordinato al dipartimento al Commercio e il rappresentante Usa al commercio di rendere subito operativi i dazi, anche se non ha spiegato in che modo.

“L’industria cinematografica americana sta morendo molto velocemente. Altri Paesi stanno offrendo ogni sorta di incentivi per attirare i nostri registi e studi cinematografici lontano dagli Stati Uniti. Hollywood e molte altre aree degli Stati Uniti sono devastate. Questo è uno sforzo concertato da parte di altre nazioni e, quindi, una minaccia per la sicurezza nazionale. È, oltre a tutto il resto, un messaggio e una propaganda! Pertanto, autorizzo il Dipartimento del Commercio e il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti ad avviare immediatamente il processo per l’istituzione di una tariffa del 100% su tutti i film che arrivano nel nostro Paese e che sono prodotti in paesi stranieri. Vogliamo quelli realizzati in America, di nuovo!”, le parole surreali di Trump.

L’annuncio di dazi al settore arriva dopo i retroscena su un presunto piano per salvare l’industria dell’intrattenimento Usa al quale starebbe lavorando uno dei suoi “ambasciatori speciali” a Hollywood, l’attore Jon Voight, premio Oscar per “Tornando a casa” (1978), padre di Angelina Jolie ma soprattutto una delle poche figure del cinema a stelle e strisce dichiaratamente schierate con Donald Trump.

Secondo diversi media Usa Voight, che compone questo “dream team trumpiano” dedicato ad Hollywood assieme agli attori Sylvester Stallone e Mel Gibson, avrebbe incontrato nelle ultime settimane diversi funzionari sindacali e dirigenti degli studios. Quest’ultimi in realtà avevano chiesto all’”ambasciatore” di Trump incentivi fiscali per aumentare la produzione cinematografica all’interno del Paese, ritrovandosi invece con l’annuncio di restrizioni e dazi per le riprese all’estero.

Capire l’applicazione dei dazi sui film girati all’estero è piuttosto complicato: le pellicole non sono beni fisici che transitano negli Stati Uniti attraverso i porti, come accade nel caso di altri beni e merci sottoposti ai dazi trumpiani, ma altro punto di domanda riguarda l’eventuale esenzione per i film già girati o in corso di produzione.

Da tempo infatti le grandi produzioni di Hollywood si sono spostate all’estero, dal vicino Canada, dove vengono girate buona parte delle serie tv statunitensi, all’Australia, passando per la Gran Bretagna, sfruttando i generosi incentivi locali. Un esempio recente di “delocalizzazione” delle riprese è “Minecraft“, il blockbuster dedicato all’omonimo videogioco che è stato realizzato tra Canada e Nuova Zelanda, ma girati completamente all’estero sono anche l’ultimo episodio di “Mission Impossible”, che sarà lanciato al Festival di Cannes, o “Jurassic World – La rinascita”, in uscita a luglio.

A non aiutare nella vicenda sono anche i rapporti tra a Casa Bianca e Hollywood, ambiente notoriamente vicino al Partito Democratico: da tempo ormai gli Oscar, i premi consegnati dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, sono espressione di una società aperta alla diversità e a titoli provenienti da tutto il mondo.

Una misura, quella dei dazi, che inoltre andrebbe a colpire un un settore in cui la bilancia commerciale è nettamente a favore degli Stati Uniti, con le produzione americane che dominano larga parte dei botteghini globali, mentre solo un numero ridottissimo di pellicole straniere riesce a raggiungere le sale statunitensi

di: Redazione - 5 Maggio 2025

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