Scontro tra potenze nucleari

Venti di guerra nel Kashmir, lancio di missili indiani in Pakistan: “l’atto di guerra” ritorsione contro i terroristi islamici

Esteri - di Redazione

7 Maggio 2025 alle 10:23

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Venti di guerra nel Kashmir, lancio di missili indiani in Pakistan: “l’atto di guerra” ritorsione contro i terroristi islamici

Almeno 30 morti e oltre 40 feriti in quello che il primo ministro del Pakistan Mian Muhammad Shehbaz Sharif ha definito un “atto di guerra” per cui l’esercito di Islamabad sta preparando una risposta “misurata ma potente”.

Tra Pakistan e India la tensione è altissima e il rischio di un nuovo conflitto regionale mette i brividi, essendo i due Paesi “potenze nucleari”.

Pakistan che la vicina India ha colpito con un lancio di missili quando in Italia era martedì sera in quella che Nuova Delhi ha definito “Operazione Sindoor”, dal nome dell’impasto usato dalle donne hindu per dipingersi in fronte il pallino rosso nel giorno del matrimonio.

Il governo di Narendra Modi ha rivendicato di aver colpito nove siti in Pakistan e nel Kashmir pakistano: si tratta, secondo l’India, di siti utilizzati dall’esercito pakistano ma anche da gruppi terroristici islamici.

Secondo quanto riportato dall’Associated Press, i missili lanciati dall’India hanno danneggiato almeno quattro moschee e una clinica medica, secondo le autorità locali, ma l’esercito pakistano denuncia anche che una una centrale idroelettrica sul suo lato del confine con il Kashmir è stata danneggiata negli attacchi.

L’offensiva scatenata martedì è una ritorsione per l’attacco terroristico compiuto lo scorso 22 aprile a Pahalgam, nel Kashmir indiano, in cui erano state uccise 26 persone, di cui 25 turisti indiani e uno nepalese. Il governo indiano aveva immediatamente accusato il Pakistan di aver dato supporto e sostegno al gruppo terroristico che aveva rivendicato la strage, ovvero la “Resistenza del Khasmir”, piccolo gruppo legato alla galassia terroristica islamica del ben più grande Lashkar-e-Taiba.

L’attacco missilistico in Pakistan ha aumentato le tensioni già storicamente alte lungo la “linea di controllo” che separa il Kashmir indiano e pakistano: nella notte sono stati sparati diversi colpi di artiglieria in più punti del confine. Il governo pakistano ha rivendicato l’abbattimento di cinque aerei militari indiani e un drone.

Da decenni Pakistan e India si contendono la regione del Kashmir, territorio a maggioranza musulmana come il Pakistan, mentre l’India è un Paese prevalentemente induista. Il governo di Islamabad da tempo appoggia gruppi separatisti islamici nella regione, che nel corso degli anni si sono resi protagonisti di attacchi violenti.

A lungo la Costituzione indiana aveva assegnato al Kashmir, proprio per la sua storia, uno “status speciale” che gli garantiva ampia autonomia di governo: uno status revocato nel 2019 dal governo di Narendra Modi, ultranazionalista e islamofobico. Dopo la revoca la regione era stata divisa in due territori: il Jammu e Kashmir e il Ladakh. A seguito dell’attentato a Pahalgam il governo indiano aveva anche deciso di sospendere unilateralmente il Trattato sulle acque dell’Indo, un accordo siglato negli anni Sessanta per stabilire e limitare i diritti e gli obblighi di entrambi i Paesi in merito all’uso delle acque del sistema fluviale del fiume Indo.

di: Redazione - 7 Maggio 2025

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