Effetto Donald
Stati Uniti, il Pil cala dello 0,3% nel primo trimestre del ciclone Trump: ma il presidente incolpa Biden

Dal palco di Warren, in Michigan, aveva parlato di “età dell’oro appena iniziata” per gli Stati Uniti, definendo i suoi primi cento giorni di governo alla Casa Bianca come quelli “di maggior successo di qualsiasi amministrazione”.
Per ora invece l’effetto di Donald Trump sull’economia statunitense è quello di un clamoroso rallentamento. Il primo trimestre del 2025, di fatto quello dell’insediamento da presidente del tycoon, ha coinciso con una contrazione dello 0,3 per cento del prodotto interno lordo del Paese. Per vedere numero così negativi bisogna tornare al 2022.
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Eppure il tanto criticato Joe Biden, che anche nel comizio di Warren è stato oggetti di offese e insulti, venendo definito da Trump “il peggiore presidente della storia” americana, aveva lasciato un Paese il cui Pil era cresciuto nell’ultimo trimestre del 2024 del 2,4 per cento, con le previsioni degli analisti che evidenziavano un rallentamento ma sempre con una flebile crescita del Pil dello 0,4 per cento.
Ovviamente Trump si è affrettato a scaricare proprio sul suo predecessore alla Casa Bianca le responsabilità della frenata dell’economia Usa. “Questo è il mercato azionario di Biden, non di Trump. Ho preso il controllo solo il 20 gennaio. I dazi inizieranno presto a entrare in vigore e le aziende stanno iniziando a trasferirsi negli Stati Uniti in numeri record”, ha scritto Trump su Truth. “Il nostro Paese prospererà – ha aggiunto – ma dobbiamo liberarci del ‘sovrapprezzo’ di Biden. Ci vorrà un pò, non ha nulla a che vedere con i dazi, solo che ci ha lasciato con numeri negativi, ma quando il boom inizierà, sarà senza pari. Siate pazienti“.
Prodotto interno lordo Usa su cui pesa l’incertezza dovuta alle politiche commerciali introdotte da Trump, a partire dai dazi che hanno terremotato Wall Street e i rapporti con gli storici alleati, dal Canada all’Unione Europea.