Il procuratore generale iraniano Mohammad Movahedi ha ordinato un’indagine urgente sull’esplosione, secondo quanto riportato dai media locali. Nella sua direttiva al procuratore provinciale di Hormozgan, Movahedi ha sottolineato la necessità di un’indagine “rapida e precisa” e ha chiesto un’azione ferma contro chiunque venga ritenuto responsabile di negligenza o cattiva condotta in relazione all’incidente.
Mistero sulle cause
Iran, esplosione nel porto di Shahid Rajaee: morti e almeno 500 feriti mentre in Oman c’è il vertice sul nucleare

Un disastro, in termini di vittime ma anche ambientale. È quello avvenuto nel porto di Shahid Rajaee a Bandar Abbas, città della provincia di Hormozgan, nel sud dell’Iran.
Qui si è verificata una violenta esplosione, le cui cause sono ancora in fase di accertamento. Secondo la tv di Stato di Teheran ci sono almeno quattro vittime e oltre 500 feriti.
L’esplosione è avvenuta in un serbatoio di carburante, che ha provocato anche una enorme nube nera visibile a chilometri di distanza dal luogo del disastro: secondo Al Mayadeen la dogana ha dichiarato in un comunicato che l’origine dell’esplosione è stata verosimilmente un deposito chimico situato nella zona.
Il porto di Shahid Rajaee si trova sullo Stretto di Hormuz ed è uno dei principali porti del paese: la città che lo ospita, Bandar Abbas, è sede di una base militare dei Guardiani della rivoluzione, i Pasdaran.
L’esplosione si è verificata nelle stesse ore in cui, nel vicino Oman, emissari di Iran e Stati Uniti sono impegnati nel terzo round di colloqui sul nucleare iraniano.