Scontro tra alleati
Trump ferma Netanyahu, la Casa Bianca stoppa l’attacco israeliano contro i siti nucleari in Iran: vuole trattare con Teheran

Donald Trump ha impedito a Benjamin Netanyahu di aprire un nuovo fronte di guerra nel Medio Oriente già in fiamme da oltre due anni, a seguito dell’attacco di Hamas contro lo stato ebraico del 7 ottobre 2023 e della reazione dello stesso governo israeliano, che ha colpito non solo Gaza ma anche il Libano, la Siria e l’Iran.
Secondo diversi media statunitensi, dal New York Times al Washington Post, passando per Axios, il presidente Usa avrebbe infatti stoppato i piani militari israeliani contro l’Iran: Gerusalemme era infatti pronta a lanciare un attacco contro i siti nucleari del regime di Teheran già il prossimo mese.
Un progetto fermato da Trump con una comunicazione diretta al premier israeliano Benjamin Netanyahu quando quest’ultimo si è recato personalmente alla Casa Bianca la scorsa settimana per discutere del conflitto contro Hamas e dei dazi.
Un a faccia che fonti interne allo Studio Ovale hanno descritto come “molto teso”: Netanyahu, che ad oggi ha ottenuto dall’amministrazione Trump un sostanziale lasciapassare sul suo operato nella Striscia di Gaza. Non a caso, riferisce Axios, il “no” di Trump al piano israeliano di attacco in Iran ha sorpreso lo stesso Bibi, che non si aspettava un rifiuto dall’alleato a stelle e strisce. “Trump e Netanyahu vedono le cose in modo molto diverso sulla questione di un attacco militare in Iran”, ha però spiegato una fonte rimasta anonima al media americano.
La strategia della Casa Bianca nei confronti del regime dell’ayatollah Khamenei è infatti di segno diametralmente opposto: preferire la via negoziale con Teheran, d’altra parte disposta a sedersi al tavolo delle trattative sabato 19 aprile a Roma, dopo un primo incontro interlocutorio tra funzionari di alto livello dei due Paesi avvenuto la scorsa settimana in Oman.
Netanyahu invece si era presentato a Washington con ben due piani di attacco contro Teheran: quello fortemente voluto dal premier israeliano prevedeva bombardamenti di copertura americani e attacchi israeliani ai siti nucleari nascosti nel sottosuolo iraniano. Sostegno dell’aviazione a stelle e strisce che invece Trump, almeno per il momento, ha escluso dal quadro.