A "La Stampa"

Vasco Rossi: “Guerre, capi di Stato impazziti e dittatori sanguinari: al potere c’è l’ignoranza”

Alla vigilia del nuovo tour negli stadi. "Resistenza è un concetto chiave. Arrendersi a oltranza è una forma di resistenza al sopruso e all'ignoranza. Ma la resistenza ai soprusi è sacrosanta. Sono felice di portare gioia e anche amore con i miei concerti, le mie canzoni atti di amore"

Spettacoli - di Redazione Web

20 Aprile 2025 alle 10:52

Condividi l'articolo

Foto Michele Nucci/LaPresse 6 Giugno 2023 – Bologna, Italia – spettacolo – Vasco Rossi in concerto allo stadio Dall’Ara June 06, 2023 – Bologna, Italy – entertainment – Vasco Rossi in concert at Dall’Ara stadium
Foto Michele Nucci/LaPresse 6 Giugno 2023 – Bologna, Italia – spettacolo – Vasco Rossi in concerto allo stadio Dall’Ara June 06, 2023 – Bologna, Italy – entertainment – Vasco Rossi in concert at Dall’Ara stadium

Lunga intervista su La Stampa di Vasco Rossi. È “un’epoca di cambiamenti e di turbamenti, di guerre e valori rovesciati, di capi di stato impazziti, e di dittatori sanguinari confermati. Mi sento come tutti, stranito. Viviamo davvero un periodo molto buio”, ha detto al quotidiano di Torino il rocker di Zocca, pronto a ritornare in tour a fine maggio, il 31 la prima data a Torino. Già sold out tutte le date negli stadi che andranno avanti fino a fine giugno.

“Oggi al potere – ha detto rispondendo a una domanda sulla ricorrenza del 25 aprile – c’è l’ignoranza. Resistenza è un concetto chiave. Arrendersi a oltranza è una forma di resistenza al sopruso e all’ignoranza. Ma la resistenza ai soprusi è sacrosanta. L’avevo detto che stava arrivando una valanga di ignoranza. Ma io sono felice di portare gioia e anche amore con i miei concerti. Perché poi, le mie canzoni sono degli atti di amore. C’è amore dentro la provocazione perché deve risvegliare le coscienze”.

Rossi ha ricordato il padre, medaglia d’Onore alla memoria per essersi rifiutato di combattere dalla parte dei nazisti durante la II Guerra Mondiale e deportato in un campo di concentramento a Dortmund. “Ha preferito il lager piuttosto che arrendersi al nazifascismo e combattere con i tedeschi contro gli italiani, aveva fatto amicizia con un compagno che gli aveva salvato la vita. Si chiamava Vasco”.

Il tour negli stadi passerà da Torino a Firenze, Bologna, Napoli, Messina e Roma. Date che, ha spiegato, saranno legate da un filo rosso: “Essere, la vita è, vita celebrata, vita ostinata, vita complicata, vita presa alla leggera, vita fiera. Voglio una vita spericolata, anzi sono una vita spericolata. Insomma, la vita in tutte e forme e accezioni. Mai come quest’anno, è il caso di celebrarla. Di fronte a questo mondo pieno di odio e di guerre, dove sembra essere tornati alla legge della giungla, noi celebriamo la vita, l’amore e la pace”.

20 Aprile 2025

Condividi l'articolo