A "La Stampa"
Vasco Rossi: “Guerre, capi di Stato impazziti e dittatori sanguinari: al potere c’è l’ignoranza”
Alla vigilia del nuovo tour negli stadi. "Resistenza è un concetto chiave. Arrendersi a oltranza è una forma di resistenza al sopruso e all'ignoranza. Ma la resistenza ai soprusi è sacrosanta. Sono felice di portare gioia e anche amore con i miei concerti, le mie canzoni atti di amore"
Spettacoli - di Redazione Web

Lunga intervista su La Stampa di Vasco Rossi. È “un’epoca di cambiamenti e di turbamenti, di guerre e valori rovesciati, di capi di stato impazziti, e di dittatori sanguinari confermati. Mi sento come tutti, stranito. Viviamo davvero un periodo molto buio”, ha detto al quotidiano di Torino il rocker di Zocca, pronto a ritornare in tour a fine maggio, il 31 la prima data a Torino. Già sold out tutte le date negli stadi che andranno avanti fino a fine giugno.
“Oggi al potere – ha detto rispondendo a una domanda sulla ricorrenza del 25 aprile – c’è l’ignoranza. Resistenza è un concetto chiave. Arrendersi a oltranza è una forma di resistenza al sopruso e all’ignoranza. Ma la resistenza ai soprusi è sacrosanta. L’avevo detto che stava arrivando una valanga di ignoranza. Ma io sono felice di portare gioia e anche amore con i miei concerti. Perché poi, le mie canzoni sono degli atti di amore. C’è amore dentro la provocazione perché deve risvegliare le coscienze”.
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Rossi ha ricordato il padre, medaglia d’Onore alla memoria per essersi rifiutato di combattere dalla parte dei nazisti durante la II Guerra Mondiale e deportato in un campo di concentramento a Dortmund. “Ha preferito il lager piuttosto che arrendersi al nazifascismo e combattere con i tedeschi contro gli italiani, aveva fatto amicizia con un compagno che gli aveva salvato la vita. Si chiamava Vasco”.
Il tour negli stadi passerà da Torino a Firenze, Bologna, Napoli, Messina e Roma. Date che, ha spiegato, saranno legate da un filo rosso: “Essere, la vita è, vita celebrata, vita ostinata, vita complicata, vita presa alla leggera, vita fiera. Voglio una vita spericolata, anzi sono una vita spericolata. Insomma, la vita in tutte e forme e accezioni. Mai come quest’anno, è il caso di celebrarla. Di fronte a questo mondo pieno di odio e di guerre, dove sembra essere tornati alla legge della giungla, noi celebriamo la vita, l’amore e la pace”.