Il decennale

Strage nel Canale di Sicilia, Mattarella ringrazia le Ong e richiama Meloni: “Nostra civiltà impedisce di voltare le spalle”

News - di Redazione

18 Aprile 2025 alle 11:53

Condividi l'articolo

Mercato e concorrenza, Mattarella firma la legge ma richiama il governo su balnari e ambulanti

Ha atteso le dimissioni dall’ospedale Santo Spirito di Roma, dove è stato operato per un intervento programmato per l’impianto di un pacemaker, per tornare a far sentire forte la sua voce in occasione di un tragico anniversario.

Sergio Mattarella ha ricordato oggi il decennale della strage del Canale di Sicilia, una delle più gravi nella storia del Mediterraneo. Nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2015, a 200 chilometri dall’isola di Lampedusa, un peschereccio eritreo condotto da due scafisti si rovesciò in mare: 58 le vittime accertate e 28 i superstiti salvati, ma i dispersi furono tra i 700 e i 900, numeri che portano secondo altre fonti ad un numero di morti superiore alle 500 vittime.

L’imbarcazione era partita da un porto libico, vicino a Zuara: verso la mezzanotte partì dal peschereccio la prima richiesta di aiuto alla Guardia costiera, con un telefono satellitare utilizzato da migranti a bordo, datogli dai trafficanti. La capitaneria inviò nella zona una nave mercantile portoghese che si trovava relativamente vicina, la King Jacob. Stando al racconto di alcuni sopravvissuti, alla vista della nave le centinaia di migranti a bordo si spostò su un lato del peschereccio, che si sbilanciò e si capovolse. La King Jacob riuscì a soccorrere solo 28 persone: la maggior parte affondò assieme al barcone, che fu recuperato quasi un anno dopo il naufragio a 400 metri di profondità.

“Dieci anni or sono – ha ricordato il capo dello Stato – nel Canale di Sicilia si consumò un’immane tragedia del mare, tra le più terribili che si ricordano nel Mediterraneo. I migranti morti e dispersi raggiunsero numeri spaventosi. Fra le vittime anche decine di bambini. Erano persone che disperatamente cercavano una vita migliore, fuggendo da guerre, persecuzioni, miseria. Persone finite nelle mani di organizzazioni criminali, che li hanno crudelmente abbandonati nel pericolo”.

Per questo Mattarella auspica che i “movimenti migratori” vengano “governati” e “movimenti migratori vanno governati e l’Unione Europea deve esprimere il massimo impegno in questo senso. Il necessario contrasto all’illegalità, la lotta alla criminalità, si nutrono della predisposizione di canali e modalità di immigrazione legali che, con coerenza, esprimano”.

Ma soprattutto, e qui c’è una distanza abissale dalla costante criminalizzazione da parte del governo di Giorgia Meloni nei confronti delle Ong, Mattarella non nasconde “l’apprezzamento per l’opera di soccorso da parte delle navi italiane che sono riuscite, in condizioni estreme, a salvare vite, rispettando quanto impone la legge del mare”.

Per l’inquilino del Quirinale infatti, nel sottolineare come “la Repubblica italiana ricorda quelle tante donne e tanti uomini, molti destinati a restare senza nome”, spiega chiaramente come “è la nostra civiltà a impedirci di voltare le spalle, di restare indifferenti, di smarrire quel sentimento di umanità che è radice dei nostri valori”. Un monito che contraddice in pieno la linea del trio Meloni-Salvini-Piantedosi, impegnatissimi nella caccia lungo “il globo terracqueo” agli scafisti ma soprattutto alla Ong.

di: Redazione - 18 Aprile 2025

Condividi l'articolo