Il batterista della storica band
Nick Mason: “Reunion Pink Floyd? Mai, terza Guerra mondiale tra Waters e Gilmour, non conosco i Maneskin”
Al cinema l'iconico "Live at Pompeii". Il batterista: "Dovrebbe risorgere Mandela, vorrei che in futuro fossimo ricordati come una band che faceva grande musica"
Spettacoli - di Redazione Web

Nick Mason esclude a priori, senza ombra di dubbi, una reunion dei Pink Floyd. “Non c’è più ragione di fare nulla, ormai è meglio che ognuno vada per conto suo. Dovrebbe risorgere Mandela per rimetterci insieme, come accadde nel 2005, ma non è possibile, mi sa”, ha dichiarato in un’intervista a Il Corriere della Sera lo storico batterista.
È stato restaurato e tornerà al cinema Live at Pompeii, l’iconico concerto senza spettatori girato e diretto dal regista Adrian Maben nel 1972 tra le rovine della città distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d. C.. All’epoca, il celebre batterista dai baffoni da motociclista, aveva 28 anni. Adesso ne ha 81. Sta portando in tour A Saucerful of Secrets, album del 1968. Quest’anno compie 50 anni Wish you were here, album dedicato a Syd Barrett, primo e visionario frontman della band.
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Secondo le versioni ufficiali venne allontanato dal gruppo a causa delle sue dipendenze. “Allora ne sapevamo poco e ancora oggi non so quale fosse esattamente il problema. In tanti dicono che fosse impazzito per l’Lsd e le droghe, ma questa è solo una parte della storia. Penso semplicemente che non volesse stare in una band”. Mason invece è in ogni album della band, in mezzo ai due eterni litiganti Roger Waters e David Gilmour.
“Si odiano ancor più di ieri, ma quando stavamo insieme, probabilmente, il contrasto era la loro forza creativa. Anche se vado d’accordo con entrambi, oggi vedo più Roger di David”. Vuole che i Pink Floyd siano ricordati in futuro “come una band che faceva grande musica, nonostante la terza guerra mondiale tra Roger e David”. Non ho mai sentito parlare dei Maneskin. “Ascolto ancora i miei contemporanei, Hendrix, Clapton, Ginger Baker …”.