Economia al palo

Il governo Meloni si dimentica dell’industria, 25esimo calo consecutivo della produzione: e Giorgetti “dimezza” il Pil

Economia - di Redazione

10 Aprile 2025 alle 17:55

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Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

Impegnatissimo nella guerra ai migranti e alle Ong, oltre ad inventare nuove forme di reato per criminalizzare ogni forma di dissenso, il governo Meloni continua a dimenticarsi dell’economia e dell’industria italiana.

Lo confermano i dati Istat sulla produzione industriale, scesa a febbraio dello 0,9 per cento rispetto a gennaio e del 2,7% su base annua: si tratta così del 25esimo calo consecutivo, una débâcle da cui l’esecutivo non sembra trovare una via d’uscita.

Nella sua analisi l’Istat sottolinea che “in termini tendenziali prosegue la lunga fase di flessione”. “”La dinamica tendenziale è negativa per tutti i principali raggruppamenti di industrie, con l’eccezione dell’energia”, aggiunge l’istituto nazionale di statistica.

L’indice destagionalizzato, indica l’Istat, aumenta su base mensile solo per l’energia (+4,0%); mentre si osservano flessioni per i beni strumentali (-3,3%), i beni intermedi (-2,0%) e i beni di consumo (-1,9%). Su base annua, si registra una crescita esclusivamente per l’energia (+7,6%); al contrario, diminuzioni contraddistinguono i beni strumentali (-9,8%), i beni intermedi (-4,6%) e i beni di consumo (-2,0%).

Gli unici settori di attività economica che presentano incrementi tendenziali sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+19,4%), l’industria del legno, della carta e stampa (+3,4%) e le industrie alimentari, bevande e tabacco (+1,6%). Neglia altri comparti le flessioni più ampie si rilevano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-14,1%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-12,9%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-12,0%).

Non sorprende dunque che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel presentare il Documento di finanza pubblica, l’ex Def, abbia rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil italiano, come d’altronde suggerito anche dalle altre istituzioni, italiane e non.

La crescita secondo Giorgetti si attesterà quest’anno allo 0,6%, dimezzata rispetto all’ 1,2% indicato a fine settembre nel Piano strutturale di bilancio (Psb). Per il ministro e numero due della Lega il contesto economico attuale “è difficile, ma io sono del partito degli ottimisti”. All’orizzonte c’è poi la questione dazi, pur se momentaneamente stoppati dall’amministrazione Trump per i prossimi 90 giorni: “I piani quinquennali hanno dimostrato storicamente di non funzionare, le opposizioni in Parlamento mi chiedono il 2028, ma già se azzecco il 2025 sono un mago”, le parole del ministro quando i giornalisti gli hanno chiesto se la guerra commerciale imposta dagli Stati Uniti comporterà un ulteriore taglio della stima del Pil nei prossimi mesi.

di: Redazione - 10 Aprile 2025

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