"Concorrenza sleale"
Spari tra le giostre sul lungomare di Napoli, Vorzillo (Edenlandia): “Il sistema è sbagliato e inquina il mercato”
Lo scorso fine settimana un giovane, dopo una lite con due giostrai, ha estratto una pistola ed ha esploso alcuni colpi d'arma da fuoco tra la folla e i bambini presenti: due le persone ferite. La vicenda ha fatto emergere un altro tema, oltre quello della sicurezza: chi gestisce quelle attrazioni è in regola?. Parla il Ceo dello storico parco divertimenti della città
Cronaca - di Andrea Aversa

Domenica scorsa, di pomeriggio, due giostrai hanno litigato con un giovane papà, accompagnato dalla moglie e da quattro figli. Siamo a Napoli, sul lungomare all’altezza della Rotonda Diaz. La zona era ovviamente affollata e c’erano molti bambini. Ciò non ha impedito all’uomo di estrarre una pistola e di esplodere alcuni colpi d’arma da fuoco contro i giostrai. Non è chiaro come sia iniziata la lite. Gli stessi giostrai hanno raccontato che il ‘pistolero’ (poi fermato dalle forze dell’ordine) si era indispettito per un gettone che loro avevano regalato al figlio.
Spari tra le giostre alla Rotonda Diaz sul lungomare di Napoli
Dalle immagini dei video diventati virali sui social, si sono visti i giostrai che inseguivano il ragazzo, urlandogli: “Tu non sai chi siamo, non sai con chi hai a che fare“. Poi hanno cercato di aggredirlo e in quel momento il giovane ha preso la pisola ed esploso di nuovo dei colpi d’arma da fuoco. Poi l’inutile fuga interrotta dalle forze dell’ordine che presidiavano la zona. La vicenda ha posto due questioni, una relativa – ovviamente – alla sicurezza, l’altra riguardante la legalità.
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Quei giostrai sono in regola?
Infatti, ci siamo chiesti: ma i giostrai sul lungomare sono in regola? Sul tema abbiamo chiesto un parere a Gianluca Vorzillo, imprenditore e Ceo di Edenlandia, storico e famoso parco divertimenti di Napoli. La struttura, di recente, è stata prima chiusa e poi in parte riaperta per motivi di sicurezza e degrado. In merito gli avvocati della società hanno fatto ricorso al Tar. E nel frattempo che i giudici prendano una decisione, secondo quanto appreso da l’Unità, nei prossimi giorni dovrebbe svolgersi un incontro in Prefettura il cui esito potrebbe sbloccare la situazione.
Parla Gianluca Vorzillo Ceo di Edenlandia
A l’Unità Vorzillo ha spiegato: “Per avere una giostra itinerante (attività definita ‘spettacolo viaggiante’, ndr), bastano due permessi e il pagamento dell’occupazione di suolo pubblico. Visto che io gestisco un parco all’aperto, ma interno a una struttura, devo dare conto ad una burocrazia enorme per garantire la sua salvaguardia. Devo ottenere una miriade di permessi, avere un presidio sanitario fisso e soddisfare le richieste della Siae. Mentre quei giostrai hanno a che fare con il comune, persino per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica, noi dipendiamo dalla Prefettura. C’è un’ente specifico al quale dobbiamo rispondere: la Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, composta da oltre dieci persone tra cui rappresentati dell’Asl, dei Vigili del fuoco e tecnici come gli ingegneri. Ogni decisione va presa all’unanimità. Vi rederete conto della totale disparità che c’è tra le due realtà, in termini di investimenti e normative. Pensiamo solo al personale: ovviamente Edenlandia ha il dovere di tenere tutti in regola, di relazionarsi con i sindacati e soprattutto di assumere uomini e donne qualificate, preparate anche nel gestire situazioni più difficili. Per tutti questi motivo io non ce l’ho con i giostrai ma con il sistema che genera un grande mercato sommerso ed un’evidente concorrenza sleale“.
Il post su Facebook di Vorzillo
Questo il post scritto e pubblicato su Facebook da Vorzillo, in seguito ai fatti accaduti: “Quello che succede è senza criterio. Giostrai che regalano gettoni in modalità mendicante, con giostre senza nessun tipo di documentazione e senza nessun tipo di logica commerciale. Nel 95% dei casi con incassi non dichiarati e regimi forfettari prossimo allo zero. Però il vero problema è Edenlandia per sicurezza degrado!“.