Il caso
Ma chi gestisce le giostre sul lungomare di Napoli è in regola? (E Manfredi minimizza i fatti)
Gli episodi di cronaca avvenuti lo scorso fine settimana hanno fatto emergere tale questione. E peccato che il sindaco Gaetano Manfredi abbia sminuito l'accaduto
Cronaca - di Andrea Aversa

La lite tra i giostrai del lungomare di Napoli e un giovane, culminata con alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi tra la folla, ha fatto emergere un’altra questione, fino ad oggi rimasta in secondo piano: ma chi gestisce quelle giostre, nello specifico un trenino e alcune macchinine a gettoni, è in regola? Ha una licenza, delle autorizzazioni, una partita iva? Per i gettoni cambiati con i soldi e dati a chi vuole usare le giostre, vengono fatti e rilasciati degli scontrini? E la sicurezza? Le giostre sono assicurate? Se ci fosse un incidente a un passeggero di una giostrina o se qualcuno venisse investito, cosa accadrebbe?
Chi gestisce le giostre sul lungomare di Napoli è in regola?
Qui il problema è duplice: da un lato è inaccettabile che una persona giri armata e si senta libera, per quanto assalita da due aggressori (almeno è questo ciò che si è visto nei video diventati virali sul web: i due giostrai che hanno inseguito, al grido minaccioso “tu non sai chi sono, non sai con chi hai a che fare“, e cercato di colpire a calci e pugni il ‘pistolero’. Manca la prima parte, quella che avrebbe potuto mostrare come tutto ha avuto inizio), di estrarre una pistola in mezzo alla folla, tra i bambini, in una zona centrale e vigilata, per poi esplodere alcuni colpi d’arma da fuoco. E dispiace aver letto le parole del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
Il sindaco Gaetano Manfredi purtroppo minimizza
Non basta condannare ciò che è accaduto se poi bisogna considerarla una semplice lite che può succedere dovunque. L’episodio è di una gravità inaudita e ha lasciato intendere che chiunque, nonostante la presenza di tante persone e delle forze dell’ordine, può sentirsi in diritto di utilizzare una pistola, se costretto a farlo. Follia generata da un caos senza controllo. C’è poi una questione di legalità: ma chi gestisce quelle giostre, così come abbiamo scritto all’inizio dell’articolo, è in regola con tale attività?
La lite, gli spari e i video di Borrelli
Perché è strano che nessuno, soprattutto dal lato delle istituzioni, si sia posto questa domanda. Anche il deputato Francesco Emilio Borrelli che della lotta all’abusivismo ha fatto il suo cavallo di battaglia, nell’intervistare in video uno dei giostrai (che dalle agenzie di stampa avrebbe addirittura un dipendente, ci sarebbe – quindi – un regolare contratto di lavoro che prevede un’attività professionale subordinata e retribuita?), non glielo abbia chiesto. Proprio Borrelli che nei mesi scorsi è stato in prima fila con le istituzioni nel manifestare per promuovere la chiusura dei chioschi abusivi di via Caracciolo. Ciò che è accaduto domenica scorsa a Napoli ha fatto emergere una sorta di paradosso che ci auguriamo possa essere risolto dagli enti preposti. Autorità giudiziaria in primis.