La WAAD
Autismo, la Giornata Mondiale: “In Italia un bambino su sette, ma il sommerso è enorme”
L'occasione istituita nel 2007 dalle Nazioni Unite, almeno 550mila i giovani sotto i 20 anni interessati dal disturbo. Monumenti illuminati di blu
News - di Redazione Web

Almeno un caso ogni 36 bambini secondo alcuni studi pubblicati negli Stati Uniti, un caso ogni 70/75 bambini in Italia. Ogni anno, il 2 aprile, si celebra la Giornata Mondiale della consapevolezza sul disturbo dello Spettro Autistico, ovvero WAAD – World Autism Awareness Day. Una luce blu illuminerà i monumenti in tutto il mondo, in Italia per esempio la Fontana dei Dioscuri nella Piazza del Quirinale e la facciata di Palazzo Madama, sede del Senato.
Perché il blu è stato scelto come il colore che identifica le iniziative delle istituzioni. Per l’occasione studenti e studentesse, personale scolastico, sono invitati a indossare un capo blu per manifestare solidarietà e promuovere conoscenza. La Giornata è stata istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per sensibilizzare i cittadini alla conoscenza dei disturbi dello spettro autistico e richiamare l’attenzione sui diritti delle persone, delle loro famiglie si pone l’obiettivo di generare azioni per un mondo più inclusivo ed accogliente.
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Sarebbero almeno 550mila i giovani sotto i 20 anni interessati da disturbo dello spettro autistico. Ancora sconosciute le cause, si tratta di un insieme di alterazioni del neurosviluppo legate a un’anomala mutazione cerebrale. Le persone con disturbo mostrano una comunicazione compromessa e un’interazione sociale scarsa o inesistente, comportamenti e interessi ristretti e ripetitivi. L’Asperger è considerato un sottotipo di autismo, che può avere tre diversi livelli di gravità. La maggior parte delle persone interessate sono uomini: 480mila contro 120mila donne.
“I disturbi dello spettro autistico – il commento alla Rai degli esperti della Società Italiana di Psichiatria (SIP) – da sempre considerati ascrivibili soprattutto al sesso maschile, sono in realtà nel sesso femminile molto più frequenti di quanto si creda ma non vengono riconosciuti a causa del diverso modo in cui i sintomi si declinano, che può in alcuni casi divenire piuttosto lontano dal quadro classico che si studia sui manuali, basato sui profili tipici dei pazienti maschi”. E quindi si deduce che “il sommerso è enorme”.
La SINPIA, Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ha messo insieme una decina di indizi – che non sono delle prove certe ma semplicemente dei comportamenti di cui tenere conto – per riconoscere un possibile disturbo dello spettro autistico, riportati da Adn-Kronos: non rispondere al nome dopo un anno di vita, non voltarsi verso gli oggetti quando un’altra persona li indica, evitare il contatto visivo, non mostrare interesse verso gli altri e problemi a relazionarsi, non preferire il contatto fisico, aspetto assente quando a parlare sono gli altri, linguaggio immaturo, ripetizione di parole e frasi, azioni ripetitive, reazioni inusuali a odori, sapori e suoni.
Consigli e sensibilizzazione possono tornare utili considerando che i primi segni di autismo emergono già nel primo anno di vita di un bambino, quelli affetti dal distrubo che prima cominciano trattamenti presentano successivamente delle traiettorie evolutive migliori rispetto a quelli che le cominciano successivamente. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha lanciato il progetto-sentinella Baby@Net per monitorare la neuroevoluzione di oltre tremila bambini a rischio autismo per intercettare il disturbo e intervenire tempestivamente.