Il gesto al discorso

Elon Musk e il saluto romano, i difensori danno la colpa all’autismo: “Non è nazismo”

Le immagini dei festeggiamenti per l'insediamento di Trump. "Questa elezione è stata un bivio per la civiltà umana!". I gesti che hanno generato paura, indignazione, ilarità. Solo qualche settimana fa aveva detto che Hitler era comunista

Esteri - di Redazione Web

21 Gennaio 2025 alle 13:33

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FOTO DA X
FOTO DA X

Appena qualche settimana fa Elon Musk in una diretta sul suo social X con la candidata alla cancelleria di Alternative für Deutschland, Alice Weidel, aveva convenuto come Adolf Hitler fosse un comunista. A parte la fuga di alcune università tedesche dall’ex Twitter, quelle dichiarazioni avevano fatto il giro del modo: un po’ burlesche, a metà tra farsa e tragedia, proprio come il gesto plateale e che l’imprenditore e magnate sudafricano naturalizzato statunitense ha fatto in occasione della cerimonia di insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

“My hearts goes to you!”, ha detto nel suo discorso l’uomo più ricco del mondo alla Capital One Arena di Washington dove sono andati in scena i festeggiamenti. “Ecco cosa vuol dire vincere! E questa non è stata una vittoria qualsiasi. Questa elezione è stata un bivio per la civiltà umana!”. Si è colpito il petto e per due volte ha alzato il braccio teso. Il video ha fatto il giro di mezzo mondo: si è parlato di Saluto Romano, il gesto utilizzato da gerarchi e sostenitori dei regimi fascista e nazista. “L’Impero Romano è tornato, a cominciare dal saluto romano”, aveva scritto su X Andrea Stroppa, referente italiano di Musk, condividendo il video dell’intervento.

 

Se Enrico Mentana ha ricordato il personaggio del Dottor Stranamore e Roberto Saviano ha predetto come “la fine di tutto questo sarà violenta” rievocando gli scenari più cupi del XX secolo, non si può negare come Musk sappia come attirare l’attenzione e rubare la scena perfino a Trump. Il suo gesto ha fatto il giro del mondo, suscitato indignazione, paura, ilarità. Poca indignazione, in verità: il magnate ha abituato a certe uscite, come quella con la leader dell’Afd, che l’hanno fatto diventare leader dell’ultradestra mondiale. La versione che più sta viaggiando dalla parte che sostiene il magnate main sponsor della campagna elettorale di Trump, che avrà un ruolo nella sua amministrazione, è quella che attribuisce il comportamento di Musk all’autismo.

L’uomo più ricco del mondo aveva dichiarato di avere la sindrome di Asperger – una forma di autismo considerata lieve – nel maggio del 2021 durante una puntata del Saturday Night Live, aveva approfondito la questione in un Ted Talk. “Tendevo a prendere ogni cosa molto alla lettera senza considerare la distinzione tra le parole e ciò che queste significano. Ma si è rivelato sbagliato. Le persone non stanno solo dicendo esattamente ciò che viene espresso a parole. Ci sono molte altre sfumature che vanno comprese. Mi ci è voluto un po’ di tempo per capirlo”. Aveva attribuito anche alla sindrome parte del suo successo.

 

Sempre Stroppa, dopo aver cancellato quel primo post aveva aggiunto: “Quel gesto, che alcuni hanno scambiato per un saluto nazista, è semplicemente Elon, che è autistico, che esprime i suoi sentimenti dicendo ‘Voglio darti il ​​mio cuore’, ed è esattamente ciò che ha comunicato al microfono. A ELON NON PIACCIONO GLI ESTREMISTI!”. Pochi minuti dopo sempre Stroppa era tornato ancora a giustificare il gesto, questa volta però facendo riferimento proprio all’Antica Roma: non proprio coerente.

 

“Durante i discorsi dei generali o degli imperatori (adlocutio cohortium) nell’epoca della Roma antica, venivano compiuti diversi gesti per dare maggiore enfasi al discorso. Uno di questi era alzare il braccio, come si può vedere nelle foto. Questo gesto poteva rappresentare un saluto, un commiato alle truppe o una richiesta di silenzio. Poi, chi vuole attribuirgli altri significati è libero di farlo, magari con un po’ di maalox da assumere come digestivo”. Stroppa ha finito per fare un parallelo anche tra l’aquila come simbolo delle legioni romane e l’aquila nel sigillo del Presidente degli USA. “Anche i nazisti, che furono sconfitti dalle forze americane, avevano un’aquila nel loro simbolo. Attenzione: potrebbe portare a un crollo mentale per gli odiatori”.

 

Rimandiamo alle parole di Piero Sansonetti, direttore di questo giornale, che nei giorni scorsi aveva parlato della deriva politica di questi tempi: “Ora sappiamo cos’è il fascismo del terzo millennio. La privatizzazione dello Stato. Il completo dominio di un trinomio che sostituisce la vecchia separazione dei poteri: Corporation (economia, tycoon), Burocrazia, Magistratura. Tra queste tre colonne ci potranno essere anche momenti di conflitto, ma le possibilità di mediazione prevarranno, perché tutte e tre hanno sconfitto il nemico comune: la politica. Cioè la democrazia“.

21 Gennaio 2025

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