Altra tragedia dietro le sbarre

Carcere di Capanne a Perugia, detenuto perde la vita dopo aver dato fuoco alla cella: “Reparto fatiscente, lo denunciamo da anni”

La vittima era straniera, era stata da poco trasferita da un'altra sezione ed era tornato nella sua cella dopo una visita in infermeria. La nota del Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria

Cronaca - di Redazione Web

13 Marzo 2025 alle 12:32

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Photo credits: Daniele Scudieri/Imagoeconomica
Photo credits: Daniele Scudieri/Imagoeconomica

Un detenuto del carcere di Capanne a Perugia è morto dopo avere dato fuoco a tutto quel che aveva in cella. Lo rende noto il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). “L’uomo era stato spostato da Reparto penale a quello circondariale ed è lì che ha inscenato la folle e drammatica protesta che gli è costata la vita“, evidenzia il segretario per l’Umbria drl Sappe Roberto Bonino. Quest’ultimo segnala che il pur tempestivo intervento degli agenti non ha potuto impedire il tragico evento. La salma è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria in ospedale, dove l’uomo era stato portato dalla Polizia Penitenziaria nel tentativo di salvargli la vita.

Carcere di Capanne a Perugia: detenuto perde la vita dopo aver dato fuoco alla cella

Il fatto è accaduto nella Terza Sezione del carcere, da tempo al centro delle critiche sindacali per la sua fatiscenza, tanto che nel corso di una recente visita ispettiva del Sappe i vertici nazionali e regionali del Sindacato avevano chiesto al Dap di “valutare attentamente la possibilità di un cambio ai vertici dell’Istituto, in quanto solo attraverso una gestione più attenta e responsabile si potranno garantire condizioni di lavoro dignitose al personale e un’effettiva sicurezza all’interno della struttura“.

La vittima era un detenuto straniero da poco trasferito da un’altra sezione: si trovava in infermeria prima del decesso

Il segretario generale del Sappe Donato Capece aveva espresso “profonda delusione per le condizioni in cui sono costretti a operare. In diversi settori dell’Istituto, e in particolare presso la Terza Sezione – sostiene Capece, abbiamo riscontrato importanti infiltrazioni di acqua piovana sui soffitti. Le mura di molte Sezioni risultano sporche e in alcune zone sono ancora presenti residui di escrementi umani, lanciati dai detenuti nel tentativo di colpire il personale. Ristretti che, per altro, si trovano ancora all’interno della struttura, senza che siano stati presi provvedimenti per il loro trasferimento. Ulteriore criticità riguarda i cancelli automatici, che risultano non funzionanti da diverso tempo.

La denuncia e la nota del Sindacato autonomo della polizia penitenziaria (Sappe)

Questo non solo complica il regolare svolgimento delle attività quotidiane, ma rappresenta anche un potenziale rischio per la sicurezza dell’intera struttura, considerando la necessità di una tempestiva gestione degli accessi e della cosiddetta movimentazione interna“. Proprio per trovare una soluzione strutturale a questi problemi, “considerata l’inefficacia delle numerose lettere inviate alla Direzione e al Provveditorato Regionale” – si legge ancora nella nota sindacale -, nella giornata di martedì si era tenuto un incontro con il direttore generale beni e servizi dell’Amministrazione penitenziaria, Antonio Bianco, durante il quale sono state illustrate dettagliatamente le “gravi criticità strutturali del reparto circondariale del carcere di Perugia Capanne“. “Criticità – conclude il Sappe -, che debbono trovare urgente soluzione dopo la tragedia“.

Intanto, sarà ovviamente l’autopsia a chiarire le cause della morte del detenuto. Tuttavia, l’ipotesi ritenuta al momento più probabile è che il decesso sia legato a un’asfissia. La Procura del capoluogo umbro ha intanto aperto un fascicolo per eseguire gli accertamenti e per approfondire quanto successo. Il detenuto, uno straniero, era da solo in cella. Dove sembra fosse appena tornato dall’infermeria. A quel punto – in base alla ricostruzione al vaglio degli inquirenti – si è chiuso nel locale e ha appiccato le fiamme.

13 Marzo 2025

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