La richiesta delle opposizione unite
Campo larghissimo per le carceri: “Ora una seduta straordinaria”
I capigruppo di Pd, Iv, +E, Avs, Azione 5s, chiamati a raccolta da Giachetti con Rita Bernardini: “Il governo finora ha chiuso gli occhi, serve uno scatto in avanti”
Giustizia - di Angela Stella

Una seduta straordinaria sull’emergenza carceri alla Camera dei deputati. È quanto hanno chiesto ieri le opposizioni unite in una conferenza stampa con Chiara Braga (Pd), Maria Elena Boschi (Iv), Riccardo Magi (+Eu), Luana Zanella (Avs), Fabrizio Benzoni (Az), Valentina D’Orso (M5s), convocata insieme a Rita Bernardini di Nessuno tocchi Caino su iniziativa di Roberto Giachetti (Iv) per “produrre uno scatto in avanti su un tema importante, su cui il governo finora ha chiuso gli occhi”.
“Abbiamo chiesto al presidente Fontana di convocare la capigruppo per poter stabilire una data il prima possibile, speriamo che se ne possa discutere in Aula già la prossima settimana”, ha specificato Boschi. Durante la seduta sarà presentata una mozione che impegna il Governo “a favorire il più rapido iter parlamentare della proposta di legge Giachetti sulla liberazione anticipata speciale e ordinamentale”, ad aumentare gli organici di polizia penitenziaria, educatori, psicologi, magistrati di sorveglianza, a stanziare risorse per il reinserimento dei detenuti, istituire una cabina di regia tra Ministero della Salute e Giustizia per migliorare l’assistenza sanitaria dei reclusi, dare vita alle stanze dell’amore in carcere come richiesto dalla Consulta, escludere dal circuito penitenziario le donne con i loro bambini.
Il M5S non ha sottoscritto tale mozione e ne ha presentata un’altra come ha spiegato la deputata Valentina D’Orso: “abbiamo presentato una mozione che contiene 17 impegni perché bisogna dare risposte complesse a un problema complesso e sono quasi tutti impegni sovrapponibili rispetto a quelli delle altre forze di opposizione. Parliamo di piano di assunzioni straordinarie, realizzazione di nuove carceri , di attenzione per la salute mentale, incrementare le offerte di lavoro e i protocolli di lavoro per i detenuti, ma ribadiamo la nostra contrarietà netta alla liberazione anticipata speciale”. Nel giorno in cui un detenuto tunisino del carcere di Perugia è morto per i fumi inalati dopo aver appiccato un incendio nella sua cella, sono arrivate parole molto dure contro il ministro Nordio e la maggioranza di centrodestra.
Per Maria Elena Boschi “Meloni non può continuare a far finta di nulla. Il ministro Nordio e il sottosegretario Del mastro hanno già tutta la nostra sfiducia. Non è la prima iniziativa per richiamare l’attenzione sul dramma che si sta vivendo nelle carceri italiane, ma nonostante tutti gli interventi in Aula, le richieste di informativa al ministro Nordio, interrogazioni, question time, visite negli istituti di pena, il governo fa finta di nulla e non dà risposte. Non risponde a noi né alle tante persone che nel carcere vivono e lavorano. E di fronte alla proposta di Giachetti di liberazione anticipata speciale il governo sette mesi fa disse che non era quella la soluzione e che con il decreto legge di agosto sulle carceri avrebbero risolto tutti i problemi. Oggi abbiamo la conferma che è stato un provvedimento inutile”.
Il leader di +Europa, Riccardo Magi, ha poi denunciato un rapporto con Via Arenula “disperante” proprio perché il ministro della Giustizia Carlo Nordio “continua a negare l’evidenza delle nostre carceri”. La mozione condivisa da Pd-Az-Avs e +Eu, ha spiegato quindi l’onorevole Magi, “rappresenta un’ulteriore iniziativa politica e parlamentare nel tentativo di provare a prendere per mano il governo, in modo anche un po’ didascalico e pedagogico, dopo che ci abbiamo provato tante volte fin qui constatando una mancanza disarmante di cultura giuridica e costituzionale. A Via Arenula c’è anche un problema di inconsistenza e debolezza della politica” in quanto, ha osservato ancora Magi rammentando le varie modifiche del codice di rito introdotte su impulso del ministero dell’Interno o dei Trasporti, “è come se di fatto il titolare alla Giustizia fosse commissariato”.
È stata la presidente di Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini a descrivere, dati alla mano, l’allarmante situazione dietro le sbarre dove almeno 62mila reclusi stanno subendo “trattamenti degradanti”. “Il decreto ‘Carcere sicuro’ – ha affermato – non ha diminuito il sovraffollamento né lo stato d’illegalità dentro i nostri istituti, anzi per certi versi la situazione è peggiorata”. In tutto il Paese, “sono in attività solo 245 magistrati di sorveglianza e sono in affanno”, ha lamentato Bernardini. La capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga, rispondendo ai cronisti ha sottolineato che “Forza Italia non è stata coinvolta nella raccolta delle firme per richiedere la convocazione della seduta straordinaria perché c’è un limite a tutto”. Il riferimento è al fatto che nei mesi precedenti gli azzurri avevano mostrato condivisione ad esempio sulla proposta di Giachetti ma poi si sono tirati indietro. “Vedremo in Aula cosa diranno – ha proseguito – c’è bisogno di un momento di verità”.
Per Michela Di Biase “la situazione delle carceri italiane è ormai un’emergenza che non può più essere ignorata. Troppi detenuti si tolgono la vita, troppi istituti versano in condizioni drammatiche e il sistema penitenziario è al collasso. Il Parlamento deve riunirsi al più presto per affrontare questa crisi con la serietà e l’urgenza che merita”. La capogruppo di Avs Luana Zanella ha messo in luce le contraddizioni del Guardasigilli: “Conosco dai tempi dell’Università l’attuale ministro Nordio, abbastanza per poter dire che egli tradisce la sua cultura giuridica. Non ha fatto nulla per affrontare la situazione delle carceri, anzi ha prodotto un aggravio introducendo oltre nuovi reati e aggravanti: questo mi fa dire che sono furibonda con lui. La destra parla solo di nuove carceri, hanno pure voluto un commissario speciale ma poi nella relazione sullo stato delle carceri lo stesso ministro ammette che quel percorso non è facile: non possono fare neanche quello”.