DopoFestival

Simone Cristicchi: “A destra più apertura mentale che a sinistra, non potevo cantare Bella Ciao al Primo Maggio”

A Sanremo aveva diviso e fatto incetta di premi. "Quando ho fatto teatro antifascista non ho mai ricevuto dalla destra un’etichetta, insulti o minacce; cosa che invece è avvenuta a parti invertite". Sanremo aveva presentato il suo album nella cattedrale

Spettacoli - di Redazione Web

10 Marzo 2025 alle 17:26

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Simone Cristicchi attend a photocall at 75th edition of the Sanremo Italian Song Festival at the Ariston Theatre in Sanremo, northern Italy – Sunday, February 16, 2025. Entertainment. (Photo by Marco Alpozzi/LaPresse)
Simone Cristicchi attend a photocall at 75th edition of the Sanremo Italian Song Festival at the Ariston Theatre in Sanremo, northern Italy – Sunday, February 16, 2025. Entertainment. (Photo by Marco Alpozzi/LaPresse)

A quasi un mese dall’ultimo Festival di Sanremo Simone Cristicchi ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera in cui è tornato sulla polemica che ha investito lui e la sua canzone, Quando sarai piccola, che al Festival è arrivato quinto, ha diviso e vinto il Premio Lumezia al miglior testo, il Premio “Giancarlo Bigazzi” e il Premio Sala Stampa “Lucio Dalla” per la Miglior Composizione Musicale. “A un certo punto non si è parlato più della canzone, ma ci si chiedeva se fossi di destra o di sinistra. Assurdo!”, ha raccontato. Non era la prima volta che succedeva. A Sanremo Cristicchi si era anche esibito, per presentare il suo nuovo album, nella cattedrale.

Cristicchi aveva già vinto il Festival di Sanremo, era il 2007, la canzone era Ti regalerò una rosa. Ha raccontato di aver cominciato a disegnare – prima forma di espressione artistica – dopo la morte del padre, quando aveva dieci anni. Prese lezioni da Benito Franco Jacovitti. “A destra ho trovato sempre un’apertura mentale maggiore – ha dichiarato – , mi hanno rispettato per il coraggio e la mia onestà intellettuale. Quando ho fatto teatro di stampo antifascista non ho mai ricevuto dalla destra un’etichetta, insulti o minacce; cosa che invece è avvenuta a parti invertite”.

Cristicchi ha ricordato le sue canzoni e i suoi spettacoli sulle violenze al G8 di Genova, sulla spedizione degli italiani in Russia nella II guerra mondiale, sulle testimonianze dei reduci del conflitto, sui massacri delle Foibe. Ha ricordato quella volta che venne invitato – prima e ultima volta – al concertone del Primo Maggio ma “Bella ciao la potevano suonare solo i Modena City Ramblers”.

“In passato ho sempre avuto un orientamento a sinistra, ma devo riconoscere che da politici e stampa di destra ho raccolto un atteggiamento sempre rispettoso nei miei confronti e delle mie scelte artistiche. Anche quando venivo invitato in loro contesti, con la richiesta di rappresentare Magazzino 18, mi ritrovai a declinare l’invito, ma fui rispettato per la mia scelta, perché a mio avviso certi temi devono essere universali, non sono appannaggio di destra o di sinistra. Rischiano di essere strumentalizzati, e invece devono essere di tutti”.

Cristicchi raccontato che la madre ha sofferto un’emorragia cerebrale. “Non ho mai incentrato il discorso sull’Alzheimer o la demenza senile. Il tema ha una prospettiva più ampia, e va al di là della singola patologia. A Sanremo ho ribadito tutto in sala stampa e in numerose interviste. Quando sarai piccola è una canzone declinata al futuro: una lettera di un figlio che rassicura la propria madre. Ma c’è molto di più: la ciclicità naturale della vita, il dare e ricevere amore che rende sacra la nostra esistenza. Peccato, perché è stata un po’ un’occasione perduta. Si è parlato troppo di mia madre e troppo poco di sanità pubblica, di anziani abbandonati negli ospizi, dei caregiver, della difficoltà di chi ha in casa un parente malato”.

10 Marzo 2025

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