Lo Stato dovrà risarcire i profughi

Caso Diciotti, così la Cassazione condanna il governo Conte-Salvini e stoppa i decreti Meloni contro le Ong

Giorgia Meloni si è scagliata contro la Corte usando argomenti giuridicamente inesistenti. Ha detto che è assurdo che ora lo Stato, che è in difficoltà economiche, debba pagare per risarcire dei clandestini.

Politica - di Piero Sansonetti

8 Marzo 2025 alle 10:00

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Photo credits: Benvegnù Guaitoli/Imagoeconomica
Photo credits: Benvegnù Guaitoli/Imagoeconomica

La Cassazione ha stabilito che lo Stato dovrà risarcire i migranti, in gran parte eritrei, che nell’agosto del 2018 furono bloccati a bordo della nave Diciotti, e ai quali fu impedito di scendere a terra per più di dieci giorni. L’ordinanza delle sezioni unite civili, molto articolata, mette un punto fermo sulla diatriba a proposito del soccorso in mare che divide soprattutto i partiti di governo e le Ong. Il governo responsabile di quella azione – che non è esagerato definire xenofoba – fu il governo Conte 1. Il famigerato governo giallo-verde, coi leghisti e i Cinque Stelle, che aveva varato i decreti sicurezza.

La decisione della suprema Corte, che dunque fa giurisprudenza, non solo sanziona il governo Conte, e in particolare il ministro Salvini che fu il protagonista di quella vicenda, ma offre linee sicure sul soccorso in mare. È scritto testualmente: “Il soccorso corrisponde ad una antica regola di carattere consuetudinario, rappresenta il fondamento delle principali convenzioni internazionali, oltre che del diritto marittimo italiano e costituisce un preciso dovere per tutti i soggetti, pubblici o privati, che abbiano notizia di una nave o persona in pericolo esistente in qualsiasi zona di mare in cui si verifichi tale necessità e come tale esso deve considerarsi prevalente su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare”.

Possiamo dire che siamo di fronte a un pronunciamento che mette fuorigioco i decreti successivi al caso Diciotti. Cioè quelli emanati dal governo Meloni, prima e dopo la strage di Stato di Cutro, che ostacolano e limitano il soccorso in mare e l’attività delle Ong. La Cassazione ha stabilito che la legge del mare prevale su qualunque accordo bilaterale (Libia, Tunisia) e su qualunque scelta politica di contrasto all’immigrazione. È una grande vittoria per la nostra civiltà. Una sconfitta per tutti i governi di questi ultimi quindici anni. E per i partiti che li hanno sostenuti, che ora dovranno prendere atto. Sia i partiti di destra, soprattutto la Lega, sia i Cinque Stelle – i quali oggi non hanno rilasciato nessun commento – sia parte del Pd (solo parte del Pd) che a suo tempo fu coinvolto negli accordi per il respingimento. I partiti di sinistra – Pd, Avs e +Europa – ieri hanno applaudito la sentenza. I partiti di destra hanno reagito con rabbia.

L’ordinanza della Cassazione ristabilisce l’esatta realtà delle cose dopo la sentenza penale che aveva assolto Salvini per un episodio analogo. La Corte penale ha fatto benissimo ad assolvere Salvini, perché il sequestro di persona che gli era stato imputato era fuori da ogni logica. Il sequestro della nave invece c’è stato, è indiscutibile, il governo ne ha responsabilità e quindi lo Stato deve pagare. La Cassazione ha stabilito che la responsabilità per quel gesto non era individuale ma era collettiva e riguardava l’intero governo e le sue scelte. E ha dichiarato che se le scelte politiche violano la legge e i diritti individuali, sono illegittime. Giorgia Meloni si è scagliata contro la Corte usando argomenti giuridicamente inesistenti. Ha detto che è assurdo che ora lo Stato, che è in difficoltà economiche, debba pagare per risarcire dei clandestini. Mentre questi soldi servirebbero agli italiani. Ha affermato cioè in modo esplicito il principio secondo il quale i clandestini non hanno gli stessi diritti dei “bianchi”. Sono solo negri. Non vanno protetti dalla legge. Diciamo che all’offesa alla Cassazione ha aggiunto il sapore razzista del suo pensiero.

8 Marzo 2025

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