Il caso del cantante estone

Il complotto dell’Eurovision contro la Patria Italia: Padani secessionisti contro Tommy Cash e la sua “Espresso Macchiato”

La Lega e il Codacons si scagliano contro il cantante estone e chiedono la sua esclusione dall’Eurofestival. Se è vietato fare satira sulla Penisola, fate un processo postumo anche a Churchill

Spettacoli - di Susanna Schimperna

5 Marzo 2025 alle 13:47

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Foto da X/Tommy Cash
Foto da X/Tommy Cash

Da quasi due anni e mezzo sappiamo che le emergenze nazionali sono la “cultura woke” e il “politically correct”, ma accidenti, non era stato nominato il caposaldo, il fondamento, la radice della nostra identità: l’ONORE. Forse perché, a torto, si è dato per scontato che nessuno avrebbe osato metterlo in discussione. Invece ecco lo scellerato venuto da lontano, da Tallin. Roba strana, pericolosa. L’hanno lasciata entrare nell’Unione Europea, questa Estonia, e chi ne paga il prezzo? Noi. Sempre attaccati, vittime. Tutta invidia, ma intanto è urgente difenderci, e farlo con grinta, determinazione, coraggio.

Davvero ce n’è voluto, di coraggio, al vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio per impicciarsi di una canzonetta. Ma lui l’ha avuto, e senza pensarci un attimo ha chiesto l’esclusione dal prossimo Eurofestival del brano di Tommy Cash, perché «chi insulta l’Italia deve restare fuori dall’Eurovision», e «questo cantante dovrebbe venire nel nostro Paese a vedere come lavora la gente perbene prima di permettersi di scrivere canzoni così stupide e piene di stereotipi». Naturalmente è un complotto: «Questa è la fratellanza europea che hanno in mente gli organizzatori dell’Eurofestival?». Tra le colpe di Cash, usare un «italiano maccheronico» per parlare di «qualcuno che si è arricchito solo bevendo caffè e “sudando come un mafioso”». Le parole di Centinaio hanno acceso gli animi.

L’Amor di Patria si è risvegliato, l’indignazione è corale. In vari salotti televisivi sono state chiamate menti eccelse a gridare che «Sulla mafia non c’è da scherzare!», «Che vergogna associare l’Italia alla mafia!» (no, infatti, magari dovrebbe essere associata al Togo), arrivando a minacce terribili come «Una cosa è certa: l’Italia non darà i suoi cinque punti all’Estonia!», fino all’interpretazione tanto sferzante quanto ineccepibile di una conduttrice: «“Sudare come un mafioso” per me è peggio di una parolaccia». Definitivo. A far capire ai pochi illusi (quelli che credono di trovarsi nello stesso Paese in cui sono nati e hanno prosperato giornali come Il Male, Cannibale e Cuore, per esempio) che non si tratta di un grosso scherzo, puntuale ecco il Codacons, che va ricordato essere Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e la tutela dei Diritti di Utenti e Consumatori.

A tutela dell’ambiente, dunque, e dei diritti dei cittadini in quanto utenti e consumatori, il Codacons presenta un esposto ufficiale all’Ebu (European Broadcasting Union), in cui si sottolinea come sia necessario «considerare l’impatto che un testo del genere potrebbe avere sul pubblico internazionale», dato che la canzone presenta «cliché negativi associati alla cultura italiana come il legame tra l’Italia e la mafia», oltre a portare avanti «immagini distorte e offensive dell’Italia». Per concludere, un richiamo alla logica: «Se le canzoni con contenuti sessisti sono state escluse, non sarebbe opportuno escludere anche un brano che offende un’intera cultura e rischia di diffondere messaggi errati?».

Così Tommy Cash è diventato famoso anche tra quelli che mai avevano sentito il suo nome, cioè la stragrande maggioranza degli italiani. In realtà lo merita, perché ha un bel curriculum, è uno sperimentatore colto e curioso, ha collaborato con gente come i Little Big, Rick Owens, Charli XCX, parla varie lingue, ha vinto un bel po’ di premi, ha un pubblico che va ben oltre l’Estonia (a proposito, si definisce russo con origini ucraine e kazake). Andrà all’Eurofestival, perché sì, ci andrà eccome, dato che le richieste dei leghisti e l’esposto del Codacons sembra non abbiano trovato accoglienza presso quei cattivi dell’Ebu, e in eurovisione presenterà il blasfemo «Espresso macchiato», ormai virale in Italia e non solo (le nostre intemerate hanno avuto vasta eco). Varie parole sono in italiano. Italiano maccheronico, già. Volutamente. Cash quando canta in altre lingue lo fa con accento estone, per scelta. Ma è un delitto d’onore anche questo, pare.

La canzone, come ha raccontato Cash stesso sia a Propaganda live su La7 che a Mattia Barro di Rolling Stone, nasce dopo un viaggio in Italia, davanti al producer che si era preparato l’ennesimo tazzone di caffè e non era riuscito a finirlo. «Prova un espresso macchiato» gli dice Cash. Vanno al bar. Al producer piace il caffè macchiato e gli piace pure quell’espressione, così dopo due mesi di lavoro il brano è pronto. «Mi amore, mi amore / Espresso macchiato, macchiato / Por favore, por favore / Sono Tommaso, dipendente dal tabacco / Non ho tempo per parlare, i miei giorni sono molto impegnati / E io possiedo solo questo piccolo ristorante». Altro passaggio incriminato: «Amo viaggiare sul jet privato con 24 carati / Anche la mia casa è enorme / Ho tanti soldi, lavoro 24 ore su 24…» ed eccola, la frase tremenda, insopportabile, la “parolaccia”: «Ecco perché sudo come un mafioso».

Un gioco, una caricatura. Uno stereotipo, e allora? Dove avrebbe detto che tutti i 60 milioni di Italiani sono mafiosi? Una canzone leggera, che ti entra nelle orecchie e che, scrive una commentatrice su Youtube, «è piaciuta persino a mia nonna che ha 91 anni». Un altro utente, chiaro e preciso: «C’è più sforzo nel cancellare una canzone sulla mafia che nel cancellare la mafia». E qualcuno racconta che ormai molti entrano nei bar canticchiando «Espresso macchiato, macchiato por favore».
C’è da chiedersi se il prossimo passo sarà di censurare tutti quelli che parlando dell’Italia e degli Italiani hanno detto cose sgradevoli. Verranno additati al pubblico ludibrio solo gli stranieri, tipo Churchill (“Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti, il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti”)? O toccherà anche agli Italiani?

Attenzione, perché qui c’è il caso di trovare parecchi che sono stati etichettati come “intellettuali di destra”, tipo PrezzoliniI cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi»). Notare che i sopracitati, e infiniti altri, non solo generalizzavano, ricomprendendo “tutti” gli italiani, ma erano seri, mentre Cash ha costruito il brano su una macchietta, e serio non è. E si andrà magari a indagare anche in campo musicale? Uno per tutti, il brano Carbonara del gruppo tedesco Spliff, anno 1982: «Io voglio viaggiare in Italia in paese di limoni, Brigate Rosse e la mafia cacciano sulla strada del sol…». Sarà divertente: scovate chi sbeffeggia gli italiani. Potrebbero esserci premi per i più solerti.

Tommy Cash intanto si dice sorpreso dal clamore. Gli è utile, ma deve spaventarlo anche un po’, visto che si è affrettato a scusarsi, chiarire che è tutto un equivoco e non intendeva offendere, professare un amore vero e profondo per l’Italia, la sua cultura, l’arte ecc. ecc., senza dimenticare Lucio Corsi, che piace a tutti e a ragione, per il quale ha parole di stima, di cui dice che è sicuro di diventare amico, addirittura promettendo «Lo proteggerò, sarò il suo fratello maggiore». Non si dubita della buonafede, Corsi ispira proprio tenerezza e senso di protezione, ma se continua così, Cash molla rap, elettronica e avanguardia e si dà ai canti religiosi.

Manca tanto, anche in quest’occasione, un commento di Umberto Eco. Perché, forse qualcuno lo ricorda ma Centinaio e Codacons certo no, Eco scrisse in una Bustina di Minerva, la sua rubrica sull’Espresso, che per scoraggiare i giovani dal diventare mafiosi, ‘ndranghetisti e camorristi, per far loro disprezzare quella sottocultura invece che ammirarla, per far loro schifare quel mondo anziché aspirare a farne parte, sarebbe stato bene cominciare a descrivere i mafiosi rendendoli ridicoli e sgradevoli, per esempio dicendo che puzzano. «Sudo come un mafioso», appunto.

5 Marzo 2025

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